ROMA – Gli “epurati” da Beppe Grillo possono usare il logo del Movimento 5 Stelle? Forse sì. Lo dice un avvocato, Riccardo Novaga, intervistato dal Corriere della Sera. Grillo ha diffidato Federica Salsi e Giovanni Favia dall’usare il simbolo del movimento.
Novaga spiega: “Da una parte c’è un privato, dall’altra dei consiglieri eletti a un’assemblea parlamentare regionale: ci si chiede se si possa inibire l’uso del segno distintivo di un gruppo parlamentare”. “Normalmente, i segni distintivi dei partiti sono patrimonio di associazioni, in questo caso si tratta di un marchio registrato da un cittadino anche a carattere commerciale”.
Nel frattempo, gli epurati si dicono preoccupati dalle ultime evoluzioni del movimento. Valentino Tavolazzi, il primo epurato, ha parlato con Repubblica: “Sta succedendo qualcosa di profondo, Grillo è nervoso e a disagio. Quando manda via qualcuno”, tutto si sposta su “una linea verticistica ed autoritaria. Bisogna capire se il movimento è un progetto di cambiamento del Paese o un esperimento di marketing politico”
Serenella Spalla ha fondato la pagina Facebook “Solo 5 Stelle”. “Se il Movimento 5 Stelle deve diventare la nostra Alba Dorata – ha detto Spalla sempre a Repubblica – meglio uscirne subito. Grillo ha completamente perso il controllo. All’inizio, quando mi sono avvicinata al Meetup, non era affatto così”.
Invece, secondo Federica Salsi, “c’è il rischio effettivo che il Movimento 5 Stelle diventi come una setta: quando ho posto questioni dove criticavo le scelte di Grillo invece di aprire un dibattito sono stata buttata fuori: il dissenso non è concepito all’interno del movimento”.
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