Malato di Hiv pagato da genitori per “purificare” le loro bambine

Malato di Hiv pagato per fare sesso "purificatore" con bambine
Malato di Hiv pagato per fare sesso “purificatore” con bambine

ROMA – Una storia terrificante che sembra affondare le radici in un passato oscurantista, fatto di rituali e credenze che se hanno un valore da punto di vista culturale, nel quotidiano, nella vita delle persone, possono diventare sinonimo di iattura e disgrazia. Tutto questo per una tradizione. Una usanza che ha compromesso per sempre l’esistenza e la salute di tante ragazzine che sono state sacrificate in nome di un presunto rito di purificazione. Questa è l’assurda storia di Eric Eniva, un uomo dello stato africano del Malawi.

I genitori lo pagano per avere rapporti con le loro figlie alla prima mestruazione, un’assurda e rischiosa tradizione.

Tecnicamente il lavoro di Eric Aniva si chiama “hyena“, ovvero un professionista del sesso che viene pagato per avere rapporti sessuali con ragazzine che hanno la loro prima mestruazione, sono le famiglie stesse a chiamare Eric, le ragazzine devono solo subire una decisione che qualcuno prende al posto loro. E naturalmente si tratta di giovani con un’età variabile dai 10 ai 15 anni, mentre Aniva è un uomo adulto. Tutto questo accade nel remoto villaggio meridionale di Nsanje, nel Malawai, dove questo atto non viene considerato come una violenza, ma come un vero e proprio rito di purificazione.

Per questo lavoro Aniva riceve dai 3 ai 4 euro a prestazione, per un’attività che nel paese è considerata assolutamente normale: si guadagna da vivere onestamente, diremo noi. Ora, per, c’è un particolare agghiacciante: Aniva, come lui stesso ha confessato in un’intervista rilasciata alla Bbc, è malato di Hiv. L’uomo ha, inoltre, dichiarato di non averlo mai detto ai genitori delle sue clienti. E, come vuole la tradizione, il sesso con un “hyena” non è mai protetto.

Secondo il racconto che Eric Aniva ha fatto al giornalista della Bbc, le ragazzine pare siano entusiaste di avere il loro primo rapporto sessuale con lui. Ma forse non è proprio così. Intervistata, una di queste ragazze ha ammesso: “Non volevo che accadesse. Voglio che questa tradizione finisca. Ci obbligano ad avere rapporto con gli hyena, non è una nostra scelta e penso sia un male per noi in quanto donne”.

Un’altra ha detto: “Non avevo scelta, avevo paura di subire rappresaglia dalla mia famiglia, avevo paura di morire”. Ma questa sorte non tocca solo alle giovanissime, il rito di purificazione è rivolto anche a donne adulte, ad esempio vedove o donne che hanno da poco abortito. Secondo gli esperti, la tradizione è una delle principali cause di diffusione nel paese di Aids e malattie sessuali: nel paese uno su dieci ha l’Hiv.

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