ROMA – Sulla legge elettorale “sono certo che ce la facciamo”. Lo dice Matteo Renzi, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. “E stata spostata alla Camera, entro il 30 gennaio si deve decidere”. “Io le regole del gioco le voglio fare con tutti non voglio tenere fuori Fi e Grillo. Quando la legge elettorale l’hanno fatta da soli, come il porcellum, hanno fatto schifo”
Renzi continua nella trattativa a trecentosessanta gradi sulla legge elettorale e torna a rassicurare il presidente del consiglio Enrico Letta, sulle sue intenzioni nei confronti del’esecutivo. Da qui ai prossimi mesi – è il messaggio – il suo impegno sarà quello non di contrastare ma di incalzare l’azione di governo perché “i cittadini che hanno votato alle primarie ci hanno detto che questa è l’ultima occasione per cambiare l’Italia”. E questo – nelle intenzioni di Renzi – a partire da due temi: il lavoro e l’immigrazione.
Sul primo punto il sindaco-segretario ribadisce che a gennaio presenterà un piano del quale cominciano a emergere indiscrezioni. Anche lo stesso Renzi fornisce qualche dettaglio in più sulle sue idee: “flessibilità in entrata e in uscita” ma, nel caso di perdita di lavoro, “un sussidio unico statale” di due anni che consenta a chi non ha più un’occupazione di mantenere la famiglia e, nel frattempo, corsi di formazione, che lo agevolino nella ricerca di un nuovo impiego. Ancora una volta il segretario Dem ribadisce che il punto non è articolo 18 sì o no, perché se si inizia da questo “si torna alla casella di partenza”. “La rivoluzione sul lavoro – evidenzia – è possibile se tutti abbandoniamo le certezze altrimenti se ripartiamo dal solito percorso perdiamo la strada per tornare a casa”.
L’altro fronte sul quale Renzi intende insistere è quello dell’immigrazione. “Aboliremo la Bossi-Fini, lo garantisco”, dice il sindaco che venerdì è stato a visitare il Cie di Lampedusa.
Poi sforbiciate ai costi della politica mentre incalza i Cinque Stelle. “La politica deve innanzitutto tagliare se stessa, se non dà una sforbiciata non facciamo niente. Il ddl province, che ha avuto il primo ok ieri è un primo passo. Un segnale immediato con un risparmio di 160 milioni di euro”, ha detto tornando a invitare il Movimento guidato da Beppe Grillo a sottoscrivere la proposta del Pd sui tagli dei costi della politica e la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie.
“La norma contro gli affitti d’oro è giusta – riconosce – sono d’accordo con i cinque stelle. Nessuno ha il monopolio delle buone idee”, aggiunge. “E’ giusto chiedere sacrifici ai deputati. Possono benissimo avere uffici più piccoli”. Quanto all’orientamento del governo di risolvere la questione nel dl milleproroghe Renzi dice: “Credo che quella sia la soluzione”. Il movimento Cinque Stelle “non è un movimento fascista, sono sfascisti” e “in 3 o 4 decidono tutti tra loro perché molti, invece, ci vorrebbero dare una mano”.
(Video Sky)