Mattia Maestri, il paziente 1 di Codogno: “Ero morto. Spiace vedere che c’è chi nega esistenza del Covid” VIDEO

Coronavirus, il paziente 1 di Codogno Mattia Maestri racconta cosa ha passato: “Ero morto, spiace vedere che c’è chi nega l’esistenza del Covid-19”. 

Mattia Maestri è il paziente 1 di Codogno, il primo ad essere ricoverato in gravi condizioni per coronavirus in Italia. Alla premiazione della Fondazione Onda che si è tenuta lunedì 28 settembre a Milano racconta: “Ero morto, in ospedale non sapevo cosa stava accadendo fuori”. 

Mattia spiega ancora: “Sono salvo grazie ad un’intuizione di una donna altrimenti oggi non sarei qui. Io per 3 settimane ero in coma, ero morto. C’era una macchina che respirava per me”.

Mattia Maestri ha consegnato in Regione Lombardia il premio “Donne e Covid-19” a dottoresse e infermiere che si sono distinte durante l’emergenza.

Il premio è stato organizzato dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere).

Mattia Maestri: “Ci sono stati milioni di morti accertati. Sono dispiaciuto dai negazionisti”

“Ci sono stati milioni di morti accertati. Sono dispiaciuto nel vedere una negazione su un fatto del genere” ha aggiunto il paziente 1. 

Il paziente 1 è stato ricoverato la notte tra il 20 e il 21 febbraio all’ospedale di Codogno per essere  dimesso dopo settimane di terapia intensiva.

Al Pirellone, la mattina di lunedì 28 settembre Mattia parla dei negazionisti, coloro i quali negano l’esistenza del Covid-19.

Poi ricorda quei giorni all’ospedale prima a Codogno e poi al Policlinico San Matteo di Pavia e teme che possa arrivare una seconda ondata di contagi.

“L’emergenza non è finita, non so se ci sarà una seconda ondata ma se dovesse arrivare sarei preoccupato”.

Coronavirus, Onda premia 206 donne per il loro impegno

Mattia parla al convegno organizzato da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) per l’impegno in prima linea nella gestione dell’epidemia di Sars-Cov2.

Onda lo ha voluto per premiare 206 donne che hanno he hanno ricevuto il riconoscimento “Donne e Covid-19”.

Si tratta di donne che hanno combattuto in prima linea: medici, infermieri, ostetriche, tecniche di laboratorio, psicologhe.  

“E’ un’opportunità per ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo”.

A dirlo è Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda.

“I lunghi mesi dell’emergenza sanitaria hanno visto il personale degli ospedali con i Bollini Rosa in prima linea nella gestione della pandemia, molte lavoratrici hanno dovuto isolarsi dagli affetti più cari”.

Tra le donne premiate c’è per esempio una dottoressa marchigiana, madre di una bambina con fibrosi cistica, che si è mettere in autoisolamento”.

La dottoressa, “per mesi e al contempo è stata il perno del Pronto Soccorso durante l’emergenza, guidandolo da casa”.

“Oppure un‘infermiera laziale, una delle molte operatrici sanitarie, che ha dedicato attenzione e importanza ai contatti tra pazienti e familiari, tramite l’uso di tablet e smartphone”.

Mattia Maestri ringrazia il personale sanitario

Anche Mattia Maestri ha voluto esprimere il suo ringraziamento al personale sanitario.

“Non ci si scorderà mai di questo periodo e di quanto fatto da loro. Speriamo si possa fare qualcosa di più per loro, anche a livello economico”.

E pure il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha avuto parole di elogio per chi “ha contribuito in modo sostanziale a combattere questo terribile virus che si è abbattuto sulla nostra regione in modo inaspettato”.

“Se oggi siamo riusciti a tornare ad una situazione di quasi normalità lo dobbiamo al vostro aiuto ed a tutti i nostri cittadini che hanno risposto in modo saggio e serio rispettando le regole” (fonte: Ansa, FanPage, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev). 

 

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