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Migranti, Conte: “Multe ai Paesi Ue che rifiutano i ricollocamenti” VIDEO

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Conte parla di migranti

ROMA – Giuseppe Conte è a Bruxelles per incontrare la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyer, e parla di migranti: “Chi non parteciperà alla ripartizione dei migranti a livello europeo ne risentirà molto, in misura consistente, sul piano finanziario”.  Conte parla anche “Dobbiamo fare molto di più sui rimpatri con l’aiuto dell’Ue, anche su questo abbiamo la piena attenzione”.

Il presidente del Consiglio ha parlato anche dei rimpatri: “In Italia non possiamo dirci soddisfatti del sistema dei rimpatri” che “dovranno essere gestiti a livello europeo, integrando gli accordi che devono essere a livello europeo non possono essere affidati agli Stati come l’Italia”, ha aggiunto.

Anche la riforma del regolamento di Dublino sarà una delle priorità della nuova Commissione europea. Si tratta di un regolamento con portata generale (quindi che vale per tutti) e che sono ad applicazione diretta, ossia che  non hanno bisogno di essere recepiti. Il regolamento è obbligatorieo in tutti i propri elementi: quello di Dublino definisce quale Paese debba prendere in carico la protezione di un richiedente asilo. Il testo, noto anche come Dublino III, ha sostituito il precedente testo del 2003 che a sua volta era erede della Convenzione di Dublino entrata in vigore nel 1997. La parte più controversa del regolamento è quella che impone di presentare la richiesta di asilo nel Paese di prima accoglienza: un principio che scarica il peso dei flussi sulle spalle dei paesi esposti alle rotte del Mediterraneo, come l’Italia e la Grecia.

Il massiccio aumento dei flussi migratori degli ultimi anni ha reso necessaria una riforma del vecchio regolamento. Nel 2018 era stato proposto di rendere volontario il sistema di distribuzione dei profughi e di consentire ai Paesi contrari ad accogliere richiedenti asilo la possibilità di versare del denaro (circa 30mila euro per ogni persona rifiutata) allo Stato d’accoglienza, ma i Paesi baltici e il gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia) si erano opposti. Alla fine è stato raggiunto un accordo minimo sulla gestione dei flussi migratori che prevede il ricollocamento dei migranti tra i Paesi europei su base volontaria e non affronta il tema dell’asilo.
L’obiettivo dell’Italia e dei Paesi più esposti è arrivare a un meccanismo automatico di ripartizione che preveda una condivisione equa di responsabilità (quanti richiedenti asilo vanno accolti, Paese per Paese) e solidarietà (l’aiuto da fornire ai Paesi più esposti e le sanzioni da infliggere a chi si defila). 

Fonte: Ansa, Agi, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev)

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