Napoli, assembramenti in zona rossa in nome di Maradona. E i lanciafiamme di De Luca dove sono?

Napoli, assembramenti in zona rossa in nome di Maradona. E i lanciafiamme di De Luca dove sono?

Napoli, giovedì 26 novembre 2020. E’ il giorno dell’addio a Diego Armando Maradona. Il re di Napoli, ancora oggi. L’addio ufficiale, quello fisico, si svolge a Buenos Aires. Ma i napoletani non possono fare finta di niente. Solo che Napoli oggi è zona rossa per il Covid. E tra le restrizioni a Napoli c’è, ovviamente, il divieto di assembramenti.

Ma a Napoli gli assembramenti per Maradona ci sono, eccome se ci sono. Tifosi che urlano cori accendono fumogeni, da piazza del Plebiscito allo Stadio San Paolo. Stadio (che prenderà il nome di Maradona) che diventa meta di pellegrinaggio per tante persone. Quasi tutti con le mascherine, c’è da dire. Ma uno addosso all’altro, praticamente. Distanziamento, questo sconosciuto.

E qualcuno ha fermato queste persone? Ci sono state multe? La morte di Maradona vale come deroga alle restrizioni anti Covid? O il virus si è fermato per omaggiare, anche lui, il Pibe de Oro? E i lanciafiamme che De Luca invocava durante la prima ondata? Li avrà passati (o almeno suggeriti) al sindaco De Magistris?

Napoli, assembramenti ovunque nel nome di Maradona

Un abbraccio collettivo che ha unito tutta la città, dallo stadio San Paolo a Piazza del Plebiscito, i due luoghi simbolo del calcio e di Napoli. E’ così che Napoli ha dato l’addio a Diego Armando Maradona, tra cori e lacrime. “Napoli non ti dimenticherà mai, è quello che ti doniamo per tutto ciò che ci hai regalato nei tuoi anni in azzurro”, dicono i tifosi che si sono riuniti a migliaia davanti allo stadio San Paolo, all’ingresso della curva B.

Ingresso che è diventato un sacrario di Diego con centinaia di lumini accesi, di poster, striscioni, fotografie, disegni dei bambini e mazzi di fiori. Un addio collettivo durato tutto il giorno e culminato nella coreografia degli ultras che hanno circondato lo stadio in migliaia, ognuno con un bengala rosso che hanno accesso tutti insieme, facendo partire un lunghissimo coro “ho visto Maradona”.

Grande partecipazione anche a Piazza del Plebiscito, dove migliaia di tifosi della Curva A hanno allestito una gigantografia di Diego Maradona davanti all’ingresso di Palazzo Reale. Gli ultras sono arrivati in Piazza cantando i cori dell’epoca di Diego e hanno illuminato il Plebiscito con centinaia di bengala rossi che hanno acceso tutto il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola.

Alberto Matano interrompe il collegamento de La Vita in diretta

Alberto Matano ha interrotto il collegamento de La Vita in Diretta proprio per colpa di assembramenti (e poche mascherine). “Perdonami Antonella – ha detto alla sua inviata – torno in studio anche perché vedo che lì ci sono molti ragazzi senza la mascherina. Questo non deve accadere. Non voglio fare il censore di nessuno ma stiamo raccontando il ricordo di Maradona e quell’assembramento senza mascherine che stiamo vedendo non lo voglio vedere”.

A quel punto il conduttore ha chiesto di tagliare e di tornare in studio con la diretta: “Togliamo il collegamento da Napoli per favore. Questa cosa non la possiamo documentare in questo momento, non esiste davvero che si possa vedere questo. Capisco il ricordo, ma dobbiamo ricordarci che siamo nel pieno di una pandemia e dobbiamo stare tutti molto attenti”. (Fonti: Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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