Paola Taverna all’attacco del Pd: “Ma che ne sapete di povertà? Imparate a vivere con 400 euro”

Paola Taverna all'attacco del Pd: "Ma che ne sapete di povertà? Imparate a vivere con 400 euro"
Paola Taverna all’attacco del Pd: “Ma che ne sapete di povertà? Imparate a vivere con 400 euro”

ROMA – “Ma che ne sapete voi di povertà”. Così la senatrice M5s Paola Taverna è partita all’attacco del Pd in Aula, durante le dichiarazioni di voto sul Decretone, quello contenente le norme su reddito di cittadinanza e quota 100. Dichiarazioni che sono state caratterizzate da liti, “folklore” e qualche offesa, tali da costringere la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ad intervenire più volte, prima per riprendere Forza Italia, autrice di un flash-mob antibugie, e poi la stessa Taverna, autrice di attacchi sia contro Forza Italia che al Pd.

Taverna, vicepresidente del Senato, ha più volte attaccato il Partito democratico, a cominciare da un vecchio refrain grillino come l’elemosina degli 80 euro, difendendo invece a spada tratta il reddito di cittadinanza. Ha citato pure Madre Teresa di Calcutta, che invitata a un convegno sulla fame nel mondo disse: “Ci vengo a patto che, chi vi parteciperà, rispetti almeno per tre giorni il digiuno”. “Per parlare di fame – ha gridato Taverna – bisogna avere fame. Allora io ai colleghi senatori che vogliono parlare di povertà dico imparate a vivere con 400 euro al mese, come hanno preteso che facessero i nostri pensionati”.

Il Pd non è rimasto in silenzio, alzando la voce e costringendo anche la presidente Casellati ad intervenire per richiamare tutti all’ordine. “Si limiti a fare una dichiarazione di voto tranquilla”, ha esortato Casellati rivolgendosi alla senatrice pentastellata. “E’ quello che sto facendo, se l’atteggiamento disordinato del Pd me lo permettesse”, ha replicato lei.

Taverna non ha risparmiato critiche e provocazioni a nessuno dei governi che hanno preceduto quello gialloverde, cominciando proprio da quello a guida Renzi, intervenuto poco prima in Aula per criticare il provvedimento. “Qualcuno dice che il reddito di cittadinanza è elemosina. Magari ce lo dice chi l’elemosina l’ha fatta veramente, con gli 80 euro. E a qualcuno – ha ironizzato la pentastellata – l’ha pure chiesta indietro. Dov’è la sinistra? L’avete rinnegata in tutti i modi, avete proposto persino un referendum per abolire l’unica misura che combatte la disuguaglianza”.

Ma dai banchi dei senatori, Taverna, in qualità di vicepresidente del Senato, ha anche ripreso i colleghi giudicati troppo rumorosi: “Laus la debbo riprendere anche quando non sono alla presidenza per la sua scortesia e maleducazione?”, ha detto al senatore Pd. Poi le parole rivolte a Forza Italia e ad Antonio Saccone che ieri ha mostrato in Aula un gilet con la foto di Luigi Di Maio in versione steward: “Noi siamo fieri di avere un capo politico che a 32 anni è incensurato e ha fatto lavori umili, come tutti i ragazzi italiani, prima di fare il ministro. Non sono certo io a doverle ricordare la storia del suo capo politico”.

Di fronte alle reazioni dei colleghi, molti alzatisi in piedi, Taverna si è quindi rivolta a Casellati. “Li mandiamo a sedere presidente?”, ha incitato.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

 

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