ROMA – Piera è morta il 29 novembre scorso, in una clinica svizzera. Il 13 aprile precedente aveva saputo di essere una malata terminale, di non avere speranze. Piera ha scelto l’eutanasia in un paese straniero, dove è legale, perché “non voglio più soffrire, questa è una sofferenza fine a se stessa: solo io ho il diritto di decidere su me stessa”. Piera Franchini racconta in un video la sua scelta di suicidio assistito, lei malata terminale, e ora quelle immagini sono state diffuse dai Radicali italiani. Una morte decisa a fredda, che inizia con una bibita da bere che ti fa addormentare. Poi, nel sonno, la morte.
“Piera si è dovuta recare da un paese del Veneto fino in Svizzera, a Fork, vicino Zurigo, per poter vedere riconosciuta questa sua volontà, ci ha contattato in risposta allo spot ‘A.A.A. malati terminali cercasi’, racconta Marco Cappato, che l’ha accompagnata nel suo ultimo viaggio”.
“Danno da bere una bibita, poi uno si addormenta e va”, racconta lucida Piera nel video, nel quale, accanto a un letto, si vede il suo volto ormai scavato dalla sofferenza e dalla malattia. “Sono morta il 13 aprile, quando il chirurgo mi ha detto per la prima volta che non c’era nulla da fare” ricorda Piera, per la quale la fine è arrivata qualche mese dopo, lontana dalla sua casa.
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