ROMA – Ricordare a Matteo Renzi che tra i temi non risolti della politica italiana c’è il conflitto di interessi, quello di Berlusconi, è stata una “mossa astuta di Enrico Letta” nella definizione di Massimo Giannini.
Massimo Giannini, vice direttore di Repubblica, ha toccato uno dei punti chiave della politica italiana degli ultimi trent’anni, il conflitto di interessi di Berlusconi, leader politico di prima grandezza, per metà di un ventennio primo ministro e proprietario di un impero editoriale che comprende tre tv che da sole coprono il 45% dell’audience e assorbono un terzo del mercato pubblicitario italiano, nonché giornali, riviste, edizioni di libri.
Il conflitto di interessi è anche una macchia nera nella coscienza della sinistra e in particolare del Pd, che fin da quando ancora si chiamava Pci ha sempre girato la testa dall’altra parte di fronte al problema.
Massimo Giannini ha condotto la sua analisi dal microfono di Repubblica Tv. Ha detto:
“Enrico Letta attacca le liste bloccate: è la mossa di un consumato professionista della politica. Nel merito ha ragione: bisogna restituire agli elettori il diritto di scelta. Più subdola l’iniziativa di Enrico Letta sul conflitto di interessi, perché tocca al cuore l’opportunità di un patto tra Renzi e pregiudicato Berlusconi”.
Più che subdola sarebbe da dire centrata, specie nel momento in cui appare sempre più chiaro che Matteo Renzi rischia di diventare un burattino nelle mani del burattinaio Denis Verdini, gran maestro delle cerimonie della volontà di Berlusconi.
Ecco l’intervento di Massimo Giannini.