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Renzi: “Mia frase su morti Bergamo e Brescia? Polemiche strumentali” VIDEO

ROMA – “Mi è dispiaciuto ci siano state polemiche strumentali su un passaggio del mio discorso in Senato, su un tema che mi fa sobbalzare il cuore. L’idea che una persona possa morire da sola mi fa uscire di testa”.

“Su questo tema ho una sensibilità particolare. Quando ho visto il corteo delle bare a Bergamo sui camion dell’esercito, la cosa sconvolgente era l’anonimato”.

“Ieri ho fatto un passaggio che tutto era tranne un attacco: chi ha voluto strumentalmente fare polemica sulle mie parole sui morti di Bergamo e Brescia cerca solo un appiglio per lo scontro”.

“Ma io non rilancerò polemiche assurde su una cosa su cui si deve avere solo silenzio e rispetto”.

A dirlo è Matteo Renzi rispondendo in una diretta Facebook alle polemiche seguite a una sua frase sui morti per il Coronavirus.

Si difende così su Facebook Matteo Renzi dopo le accuse per la frase detta in Senato dal leader di Italia Viva: “Il Coronavirus è una bestia terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco ma noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando diciamo di riaprire, onoriamo quei morti”.

“La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”.

Il primo ad attaccarlo era stato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo voluto proprio da Renzi alla guida della città lombarda quando era ancora nel Pd: “Mi pare un’uscita a dir poco infelice. Se Renzi voleva rendere omaggio ai nostri morti, il modo – coinvolgerli a sostegno della sua proposta di riapertura delle attività – è decisamente quello sbagliato”.

Gori ha proseguito: “La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”.

 “Immagino che il leader di Italia Viva volesse sottolineare l’attaccamento al lavoro della gente di Bergamo e di Brescia. Ma sostenere che le vittime del virus, se potessero parlare, ‘vorrebbero’ oggi la riapertura appare purtroppo stonato e strumentale. Sono certo che Renzi ha pieno rispetto del dolore di queste province: quella pronunciata al Senato è però una frase decisamente fuori luogo” .

Duro anche il commento del segretario della Lega Matteo Salvini a Mattino Cinque:”Io i morti li lascerei in pace. Quelle nonne, quei nonni, quei papà, quei fratelli non li tirerei mai in ballo in un discorso politico perché sono oltretutto persone morte da sole”(fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).

 

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