Roma, donna morta. Padre rom ricercato: “Guidavo io ubriaco”. Polizia non gli crede VIDEO

Bahto Halilovic
Bahto Halilovic

ROMA – Bahto Halilovic è il padre di Entuli e il suocero di Maddalena, i due nomadi nati nel 1998 che sarebbero coinvolti nella corsa contro la folla della Lancia Lybra tra via di Boccea e via di Montespaccato a Roma che si è conclusa con la morte di una 44enne filippina e il ferimento di 9 persone.  

Le informazioni su chi fossero le tre persone all’interno dell’auto ancora non sono state confermate del tutto. E così, mentre la ragazzina resta in stato di fermo ed Entuli ha fatto perdere le sue tracce, suo padre Bahto invece è tornato al campo “tollerato” della Monachina dal quale si assume la responsabilità dell’accaduto. Alla sua versione però, gli investigatori credono poco. Tanto che dopo un interrogatorio negli uffici della polizia, la squadra mobile lo ha riportato al campo nomadi in cui vive.  Per gli investigatori, il padre potrebbe mentire per proteggere il figlio Entuli.

La vicenda la prova a ricostruire Il Corriere della Sera

“‘Andavo come un matto’, racconta il nomade spiegando di aver comprato poco prima, una grappa e una birra in un bar. La fuga, la giustifica sostenendo che era senza patente: gli era stata ritirata. Nega però che in macchina con lui ci fosse il ragazzo ricercato dalla polizia: Antony H., 17 anni, marito e coetaneo di Maddalena H., già arrestata per concorso in omicidio volontario, lesioni gravissime e omissione di soccorso. Ma è Bathu H. il rom che appare nel video? Cioè il padre di Entuli? Se lo è, vista la confessione, perché è ancora libero? Oppure gli investigatori non gli credono?”

“Certo la storia non è chiara, tant’è che emerge anche la contraddizione con un’altra intervista andata in onda nell’edizione delle 14 del Tg Lazio: in questo caso una nomade racconta che nella Lybra c’erano suo marito, che guidava, il figlio e la nuora. Ma la rom è la moglie di Bathu? O di qualcun altro? Quello che è certo, è che qualcuno mente. Ma chi? E per quale motivo? Caccia ai fuggitivi Per Antony, nel frattempo, si sarebbe già proceduto a trasmettere un’informativa al Tribunale dei minori. E i congiunti dicono: «Vogliamo chiedere scusa alla famiglia della vittima dell’incidente e a tutti i feriti. Se potessimo incontrare quelle persone, chiederemmo loro perdono». La caccia ai due fuggitivi è durata tutta la notte ed è proseguita nella giornata di giovedì. La polizia ha cercato i due nomadi del campo di via Cesare Lombroso, all’Aurelio. La Lybra è intestata a un prestanome italiano, sulla carta proprietario di decine di vetture.”

Il video con l’intervista a Bahto Halilovic, pubblicata da La Stampa.

 

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