NEW YORK, 3 GEN – Gli alunni della Sandy Hook Elementary School sono tornati in classe. Per la prima volta dopo l’eccidio del 14 dicembre, in cui sono morti 20 loro piccoli compagni e sei insegnanti. Ora, la loro scuola, a detta della polizia di Newtown, e’ ”la piu’ sicura in America”. Ma non è più la Sandy Hook, che è ancora la ”scena del crimine”, e rimane a disposizione della scientifica.
Da oggi 3 gennaio, gli alunni andranno in un liceo non utilizzato nella vicina cittadina di Monroe, ristrutturato per accoglierli nel miglior modo possibile. I pavimenti delle aule e dei bagni sono stati rialzati, per rendere tutte strutture adeguate alla loro statura di bambini delle elementari. Alle pareti ci sono gli stessi disegni che avevano fatto nei mesi scorsi, e anche le loro fotografie. Anche i banchi sono gli stessi di prima, e gli zainetti, che si erano lasciati dietro fuggendo terrorizzati poco dopo che Adam Lanza aveva compiuto la strage sparando a raffica con un fucile d’assalto, per poi uccidersi con un colpo di pistola alla testa.
”Il loro programma è quello normale”, ha affermato Janet Robinson, provveditore agli studi di Newtown, insistendo che oggi deve essere un giorno il più possibile ”normale”. Ma e’ difficile vedere la normalità quando attorno alla scuola ci sono tanti giornalisti, tenuti alla larga da un dispositivo di sicurezza imponente, con agenti ovunque. E cartelli che esprimono solidarietà, con scritte come ”Benvenuti ragazzi della Sandy Hook” e anche ”siete nelle nostre preghiere”.
Ad accoglierli in una giornata tersa, con la neve alta e circa meno 10 gradi di temperatura, i bambini hanno trovato una nuova preside, Donna Page, che già aveva svolto lo stesso incarico alla Sandy Hook per più di un decennio, prima di andare in pensione nel 2010. E’ ritornata al lavoro per cercare di colmare il vuoto lasciato da Alba Hochsprung, che è stata tra le prime vittime della follia omicida di Adam Lanza.
”Voglio che i genitori e le famiglie che devono sopportare la perdita dei loro preziosi figli sappiano che i loro cari sono nei nostri cuori mentre andiamo avanti”, ha scritto in una nota sul sito web della scuola. Anche la polizia sta andando avanti per cercare di fare luce sulla strage, su cui però non ha più rivelato da tempo nuovi elementi, nè tantomeno una plausibile causa. Anche l’elaborazione di un disegno per una nuova regolamentazione sul possesso di armi sta andando avanti, per essere pronto entro fine gennaio, secondo la promessa del presidente Barack Obama, che ha definito il giorno della strage ”il peggiore” della sua presidenza.
Ma il Paese rimane con i nervi a fior di pelle. Numerose scuole sono ora presidiate da guardie armate, mentre un bimbo di sei anni è stato sospeso per un giorno da una scuola di Silver Spring, in Maryland, per aver minacciato di ”sparare ad una studente”: ha puntato il dito contro una compagna nel gesto della pistola e ha detto ‘bang’.
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