Striscia di Gaza, lanciati 2mila razzi verso Israele. Strage di bambini palestinesi VIDEO

Continuano gli attacchi aerei di Israele su Gaza e i lanci di missili da parte di Hamas.

Sono circa 2mila i razzi lanciati finora da Gaza verso Israele. Lo ha fatto sapere l’esercito, citato dai media secondo cui nella passata notte ne sono stati tirati oltre 200 dall’enclave palestinese: di questi, 30 sono ricaduti all’interno della Striscia.

Per tutta la notte, circa 160 aerei dell’esercito israeliano hanno colpito oltre 150 “obiettivi sotterranei” nel nord della Striscia di Gaza. Parallelamente ai raid aerei forze di terra, artiglieria e truppe corazzate si sono schierate lungo il confine e hanno sparato centinaia di proiettili di artiglieria e carri armati. L’obiettivo degli attacchi, si legge ancora nel comunicato, era la rete dei tunnel sotterranei di Hamas, della quale “sono stati distrutti molti chilometri”.

 Il ministero della sanità di Gaza, citato da fonti locali, ha fatto sapere che i morti nella Striscia sono saliti a 119, di questi 31 sono bambini e 19 donne. I feriti seconda la stessa fonte sono 830.

Striscia di Gaza e il giallo sulle operazioni di terra da parte dell’esercito israeliano

Il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus ha fatto sapere – contrariamente a quanto comunicato in un primo momento – che “attualmente non ci sono truppe di terra all’interno della Striscia di Gaza”. “L’aviazione e le truppe di terra stanno attualmente conducendo attacchi su obiettivi nella Striscia”, ha aggiunto Conricus, adducendo “un problema di comunicazione interno”.

Il Times of Israel prova a spiegare la clamorosa gaffe dell’esercito israeliano, che la notte scorsa attraverso un suo portavoce ha prima annunciato l’avvio delle operazioni di terra a Gaza e dopo un paio d’ore ha precisato che invece le truppe non erano mai entrate nella Striscia, adducendo “un problema interno di comunicazione”.

“Le forze di difesa israeliane – scrive il giornale sul suo sito web – sembrano aver indotto erroneamente i media stranieri a credere che l’esercito avesse lanciato un’invasione di terra nella Striscia durante il suo massiccio bombardamento del nord di Gaza. Nella sua dichiarazione iniziale in inglese, l’esercito ha espresso in modo ambiguo dove si trovavano le sue forze di terra durante l’attacco, dicendo che ‘le truppe aeree e di terra dell’IDF stanno attualmente attaccando nella Striscia di Gaza’. Quando è stato chiesto di chiarire la questione, ovvero se ci fosse stata un’invasione di terra, il portavoce dell’IDF Jonathan Conricus ha risposto: ‘Sì. Come è scritto nella dichiarazione. In effetti, le forze di terra stanno attaccando a Gaza. Questo vuol dire che sono nella Striscia’”.

Ma, continua Times of Israel, sebbene dire che l’esercito era dentro Gaza “fosse tecnicamente corretto”, è stato fuorviante:

“Alcune truppe dell’IDF erano effettivamente posizionate in un’enclave tecnicamente all’interno del territorio di Gaza, ma a tutti gli effetti sotto il controllo israeliano. Per questo la loro presenza lì non poteva rappresentare un’invasione di terra”.

“Tutto ciò – conclude il Times of Israel – ha portato alla diffusione di notizie false in tutto il mondo, incluso da parte del New York Times e del Washington Post, secondo cui Israele aveva lanciato una campagna di terra nella Striscia di Gaza, cosa che invece non aveva fatto”.

Striscia di Gaza, un’intera famiglia muore durante un bombardamento israeliano

La guerra con Hamas – mentre continuano i raid e il lancio di razzi su Tel Aviv e vicino agli aeroporti israeliani – rischia così di scivolare in uno scontro diretto sul campo e stasera si aggrava di un altro dramma: un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un pesante bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo la ricostruzione dell’agenzia palestinese Wafa. Al quarto giorno di conflitto le chance di un cessate il fuoco imminente appaiono ridotte al lumicino. (Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

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