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Taranto, corteo davanti all’ex Ilva. Lanci di fumogeni e bottiglie contro la polizia VIDEO

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Taranto, corteo davanti all’ex Ilva. Lanci di fumogeni e bottiglie contro la polizia

TARANTO – Al passaggio del corteo ambientalista davanti all’Ilva a Taranto alcune persone dei circa mille manifestanti hanno lanciato sassi e bottiglie di vetro vuote contro i poliziotti che presidiano la zona, senza colpirli. Un’azione che è stata stigmatizzata da altri partecipanti alla marcia organizzata da cittadini e movimenti. Secondo i manifestanti, “la provocazione è quella del governo che viene a Taranto con 5 ministri e pensa di prenderci in giro. Basta, si raccontano bugie. Non ci fidiamo dei ministri”. 

“Questa – ha detto dal megafono uno dei promotori – è una città che risponde, che non molla di fronte a tutto e a tutti. Devono capire che l’impianto va chiuso”. “La maledetta politica – ha aggiunto – la mantiene accesa a dispetto delle leggi dello stato italiano”. Davanti allo stabilimento si sono alternati gli interventi dei portavoce delle associazioni. Un attivista ha precisato che “oggi non è neanche l’inizio di quello che vogliamo fare. Solo bloccando la produzione avremo soddisfazione. Con l’iniziativa di oggi richiamiamo l’attenzione. Dobbiamo essere in tanti. E’ ora che si programmi anche una settimana di manifestazioni come abbiamo fatto agli inizi degli anni Ottanta contro le centrali nucleari”.

“Quanto accaduto ieri (4 maggio, ndr) a Taranto e Genova contro la Polizia in servizio per garantire l’ordine pubblico durante la manifestazione, è la dimostrazione che ai professionisti del disordine, i delinquenti, non interessa il motivo per quale si manifesta ma interessa colpire le forze dell’ordine”. Commenta così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) la sassaiola e il lancio di bottiglie da parte di alcuni manifestanti contro le forze dell’ordine, avvenuto ieri a Taranto in occasione della manifestazione per la chiusura dell’ex Ilva e, i tafferugli avvenuti a Genova, dove sedicenti antifascisti si sono scagliati sempre contro gli uomini in divisa.

“Nel corteo di Taranto, ad esempio, c’erano mamme con bambini che hanno rischiato di finire in mezzo ai tafferugli, per colpa dei soliti violenti. Manifestare è un diritto sacrosanto, purché avvenga pacificamente e senza armi come sancito dalla Costituzione. Mi auguro – prosegue Paoloni – che i responsabili siano severamente puniti. Chi colpisce un poliziotto – conclude – non colpisce solo l’uomo, ma l’istituzione che rappresenta”. (fonte ANSA – fonte video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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