Venezia isolata: artificieri fanno esplodere bomba della seconda Guerra Mondiale VIDEO

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Venezia isolata: artificieri fanno esplodere bomba della seconda Guerra Mondiale (foto Ansa)

VENEZIA – Nove ore di “splendido isolamento” per Venezia, per una mattinata quasi separata dal resto del mondo per permettere le operazioni di disinnesco e brillamento della bomba da 500 libbre della seconda Guerra Mondiale, scoperta a metà gennaio in un cantiere a Porto Marghera.

Si trattava di un ordigno da 250 chilogrammi contenente 127 chili di tritolo, modello americano “An M64 General Purpose”, generalmente utilizzato per distruggere obiettivi come infrastrutture e depositi. Per il “Bomba Day“, Prefettura, Comune, Protezione civile e forze dell’ordine avevano predisposto una grande fascia di protezione per un raggio di oltre 1.800 metri dal punto di ritrovo. A essere compresa nell’area da sgomberare è stata una “fetta” a est di Mestre, un quartiere dove vivono circa 3.500 persone più una chiesa parrocchiale, che dalle 6.00 alle 7.30 sono state allontanate – anche con l’utilizzo di bus navetta – con punto di ricovero al palasport Taliercio, dove il parroco ‘sfrattato’, don Natalino Bonazza, ha anche celebrato la Messa.

A essere mobilitati per sorveglianza, sgombero, regolazione del traffico, assistenza e disinnesco 60 agenti di Polizia e Guardia di Finanza, 50 Carabinieri, 20 soldati dell’esercito di cui quattro artificieri, nove militari della Guardia Costiera, 136 agenti della Polizia locale, poi ancora 15 volontari della Croce verde, 14 ambulanze del Suem, un polo soccorso, un nucleo Nbcr, e 188 volontari della Protezione Civile. Alle 7.00 è scattato il divieto di circolazione per auto, treni e bus, e la “no fly zone”.

Alle 8.40 è stato dato il via libera alle attività degli artificieri dell’8/o reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago (Verona), che hanno proceduto al despolettamento degli inneschi. La bomba è stata sollevata con una gru e montata su uno zatterino che l’ha portata fuori dalla Laguna. Alle 12.09, con il brillamento delle spolette si è conclusa la prima fase di emergenza, con la riapertura di città e comunicazioni; alle 15.38 l’ordigno è esploso in mare aperto, dopo 75 anni, sollevando uno spruzzo di una decina di metri. Agli operatori e ai cittadini è arrivato il ringraziamento del sindaco Luigi Brugnaro, per il “lavoro di squadra”, e del sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo. Non si è trattato dell’unico “Bomba Day” in Italia: contemporaneamente alla Serenissima, per un ordigno dello stesso tipo, è stato portato a termine in un bosco sopra Romagnano, sobborgo di Trento. A operare gli artificieri del 2/o reggimento Genio guastatori, con l’evacuazione di circa 2.000 persone e un intervento di cinque ore. 

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

 

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