Venezuela, militari ribelli liberano leader opposizione Lopez. Guaidò chiama alla rivolta VIDEO

guaido e lopez venezuela
Venezuela, l’abbraccio tra Guaidò e Lopez (foto Ansa)

ROMA – Il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana e leader dell’opposizione, Juan Guaidó, ha lanciato un appello ad una rivolta militare in Venezuela in un breve video nel quale appare in una base aerea a Caracas circondato da soldati pesantemente armati.

Al suo fianco l’attivista Leopoldo Lopez, già agli arresti domiciliari, che ha annunciato di essere stato liberato da alcuni militari vicini al presidente dell’assemblea. Nel video, Guaidò ha esprtato sia i militari fedeli a Maduro, sia la popolazione civile a scendere in strada per chiedere la “cessazione definitiva dell’usurpazione” del Governo chiavista guidato dal presidente Nicolas Maduro. 
 
Guaidó ha lanciato un “grande appello ai dipendenti pubblici” per “recuperare la sovranità nazionale”. Quindi ha ringraziato i “coraggiosi” per il sostegno e ha assicurato che le Forze armate sono “chiaramente dalla parte del popolo, fedeli alla Costituzione”.

Anche Lopez ha parlato di quello che sta succedendo in queste ore in Venezuela. Secondo lo storico leader dell’opposizione, il paese sudamericano “ha iniziato la fase definitiva per la fine dell’usurpazione, l’Operazione Libertà. “Sono stato liberato da militari agli ordini della Costituzione e del presidente Guaidò”, ha scritto su Twitter il leader di Voluntad Popular. “Mi trovo nella Base La Carlota. Mobilitiamoci tutti. E’ ora di conquistare la libertà. Forza e Fede”.

Il centro della rivolta guidata dall’autoproclamato presidente ad interim Guaidò, accompagnato dal leader oppositore Leopoldo Lopez, è il distributore Altamira, uno svincolo di accesso alla città che si trova vicino alla base militare di La Carlota. Alcuni manifestanti si sono impadroniti di due autoblindo che hanno messo di traverso sulla strada. Secondo i media ufficiali, un gruppo ha cercato di penetrare nella base militare, ma l’operazione non avrebbe avuto successo. C’è stato un lancio di lacrimogeni e su contano alcuni feriti. 

Il ministro della Difesa e comandante in capo della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) ha intanto assicurato via Twitter che la situazione nel Paese è sotto controllo e che gli autori della rivolta sono “vigliacchi” che si sono alzati contro la Costituzione. La Fanb, ha aggiunto, si mantiene ferma a difesa della Costituzione e delle sue autorità legittime. Tutte le unità militari dispiegate nelle otto regioni del Paese riportano una situazione di normalità nelle caserme sotto la guida dei loro comandanti naturali.

Sempre su Twitter, il ministro dell’Informazione di Nicolas Maduro, Jorge Rodriguez ha scritto: “Informiamo il popolo del Venezuela che in questo momento stiamo affrontando e neutralizzando un ridotto gruppo di militari traditori (…) per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica”, ha scritto.

“A questo tentativo si è unita l’ultradestra golpista e assassina, che ha annunciato il suo piano violento da mesi. Chiamiamo il popolo alla massima allerta”. 

A quanto sta succedendo seguono reazioni discordanti. La Ue ribadisce la volontà di trovare una soluzione pacifica alla crisi. Dello stesso avviso la Spagna che ha dichiarato di non riconoscere il Colpo di Stato in corso e chiede nuove elezioni e una soluzione pacifica.

I paesi dell’area sono invece divisi: con Guaidò si schierano gli Usa e la vicina Colombia (entrambi grandi sostenitori di Guaidò ndr) e l’Argentina. Di diverso avviso è invece il presidente della Bolovia Evo Morales.  

Fonte: Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev, Ansa, Repubblica 

 

 

 

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