VIDEO – Picchiato perché ritenuto omosessuale. Manifestazione Arcigay sui bus di Genova

Picchiato perché ritenuto omosessuale. Manifestazione Arcigay sui bus di Genova
Picchiato perché ritenuto omosessuale. Manifestazione Arcigay sui bus di Genova

GENOVA – Comunità Lgbt sui bus di Genova per dire no all’omofobia dopo l’aggressione a un quarantenne ritenuto gay avvenuta al capolinea del bus 1, nella centrale piazza Caricamento, lo scorso 14 luglio. In cento si sono dati appuntamento nel luogo dove è avvenuto il pestaggio con volantini e cartelli, poi si sono divisi in gruppi salendo su altrettante linee di bus.

“Siamo qui per portare la nostra solidarietà alla vittima di questa vile aggressione – dice Claudio Tosi, presidente di Arcigay Genova – ma anche per riappropriarci di uno spazio. Vogliamo salire sui bus, dire che siamo gay e che quello spazio pubblico è anche nostro”. La solidarietà della città non è mancata: “Questa città – spiega Tosi – non è omofoba. Quel che è successo è stato un fulmine a ciel sereno, sicuramente un’occasione per riflettere ma la città ci sta ricordando che è dalla nostra parte”. Genova però, anche se in misura minore rispetto ad altre città, non è nuova a episodi di violenza omofoba: “Nel marzo del 2014 – racconta Andrea dell’associazione Rainbow – sono stato picchiato selvaggiamente da due persone. Mi hanno dato 25 giorni di prognosi e la procura sta ancora cercando di risalire ai responsabili. Anche oggi, quando entro in un locale sento un clima pesante, a me Genova non sembra così aperta in tema di diritti”.

“I giovani crescono in un clima vuoto di valori e vengono fomentati da professionisti dell’odio – dice la presidente l’associazione Rainbow Mirella Izzo – non solo nei confronti degli omosessuali ma anche degli stranieri e dei portatori di handicap e questo è il frutto di una società divisa per microidentità”. Anche Amt, l’azienda del trasporto pubblico genovese il cui autista sarebbe indagato per favoreggiamento per non aver prestato soccorso durante il pestaggio né aver chiamato aiuto, era in piazza: “La solidarietà verso la vittima è totale” dice Mauro Pedemonte, direttore Affari generali e legali di Amt, che su eventuali provvedimenti che l’azienda potrebbe prendere nei confronti dell’autista ribadisce: “Se e quando arriverà una comunicazione ufficiale da parte della magistratura faremo le valutazioni del caso”.

L’uomo ha ottenuto un anticipo delle ferie, che sarebbero comunque partite tra qualche giorno. Assenti le istituzioni, alla manifestazione hanno preso parte anche consiglieri regionali del Pd, della Lista Pastorino e del Centro democratico. Solidarietà è stata espressa anche da Filt Cgil, Faisa Cisal, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Intanto i carabinieri stanno vagliando alcune immagini prese dalle videocamere di sorveglianza del Comune e non è escluso che, da alcuni particolari, si possa ottenere l’identificazione di almeno uno dei sei aggressori.

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