ROMA – Polemiche per lo spot della Rai in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre. Su Change.org è stata lanciata una petizione online dal network di attiviste per i diritti ‘Rebel’, per chiedere che l’azienda della tv pubblica ritiri lo spot. Critiche sono arrivate anche dai Comitati pari opportunità di Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), Usigrai (Unione sindacale giornalisti Rai) e Rai.
“Non è così che si aiutano le donne!, dicono in un comunicato stampa congiunto i tre Comitati. La campagna di comunicazione della Rai per il 25 novembre trasmette un messaggio devastante: il futuro delle bambine è farsi ammazzare. Spot con interviste fatte a bambini e bambine sul “cosa vuoi fare da grande” si chiudono con la risposta di una bimba che dice “non farò nulla perché un marito mi ammazzerà” o “da grande finirò in ospedale perché mio marito mi picchia”.
“Il femminicidio, continuano i sindacati dei giornalisti, non è un caso né tantomeno un destino. Messaggi di questo genere sono l’opposto della consapevolezza necessaria a contrastare la violenza, della forza di denunciare e sottrarsi alla violenza. Sono messaggi negativi che continuano a perpetuare l’idea della passività e subalternità femminile. Sono spot dannosi. Oltretutto veicolati, cosa che li rende ancora più inaccettabili, da bambini e bambine. Per questo chiediamo alla Rai il ritiro immediato”.
Dello stesso tenore le parole della petizione online. Lo spot, si sottolinea, “si conclude con l’immagine di una bambina rassegnata a finire in ospedale quando sarà adulta perché il marito la picchierà”, dando un messaggio “in contrasto con la lotta alla cultura violenta” e “profondamente lesivo della dignità dei bambini e delle bambine” perché “rappresenta uno stereotipo di predestinazione, contro cui da sempre il femminismo e i centri antiviolenza si battono” e “non porta alcun messaggio costruttivo e utile al contrasto alla violenza di genere”.
“La violenza non è un destino, né per chi la agisce né per chi la subisce. La violenza sulle donne è un problema culturale che si vince crescendo nel rispetto reciproco e nella condivisione delle differenze. Crediamo nelle buone intenzioni della Rai, ma non sono sufficienti quando il risultato le tradisce” conclude la petizione.