ROMA – Come sarà l’essere umano nel 5000? Uno scienziato inglese, il paleoantropologo Matthew Skinner, predice quale sarà il futuro del corpo umano e come si evolverà a seconda dell’habitat in cui si troverà a vivere. Se fra 3mila anni l’uomo sarà costretto a vivere in un mondo acquatico, probabilmente svilupperà mani e piedi palmati e una membrana nittitante, cioè una palpebra trasparente che proteggerà e idraterà gli occhi mantenendo la visibilità. Se invece gli esseri umani dovranno colonizzare un altro pianeta, viaggiando nello spazio probabilmente dovremo cambiare le nostre abitudini alimentari consumando cibo liquido o in pillole.
I denti, quindi, diventeranno decisamente più piccoli perchè poco utilizzati e anche la mascella si rimpicciolirà. Se invece dovesse esserci una seconda era glaciale, la pelle diventerà molto più chiara, così come peli e capelli che però saranno decisamente più folti per ripararci dal freddo. La conclusione dello scienziato è che, non importa cosa accadrà al mondo, ma l’uomo cercherà sempre di evolversi per lottare per la sopravvivenza.
Secondo Skinner un’altra possibile modifica potrebbe riguardare l’apparato visivo umano, che potrebbe avvicinarsi a quello dei gatti, in modo da poter distinguere la realtà in un contesto “torbido, quello delle profondità di ameri e fiumi”. Dal punto di vista scientifico la mutazione avverrebbe con la creazione di un “tapetum lucidum”, uno strato aggiuntivo nella retina. Anche i polmoni potrebbero restringersi, dato il minore utilizzo sott’acqua.
Tra le previsioni dello scienziato britannico figura anche un genere umano di norma più grasso: “a causa dell’ambiente freddo, con regolari immersioni, manterremmo uno strato di grasso tipico dell’età infantile, come isolante”.