NIZZA – Un eroe in scooter ha affiancato il camion dell’attentatore ma è stato ucciso nel tentativo di fermare il tir assassino, prima che si scagliasse sulla folla del lungomare di Nizza. Nel video che vi mostriamo il tir bianco di 15 metri guidato da un tunisino di 31 anni non ha ancora investito nessuno ma semplicemente violato la parte chiusa al traffico della Promenade des Anglais.
Lo scooter prova a tagliare la strada al tir ma il tunisino spara al motociclista, uccidendolo. Aveva provato anche ad aprire la portiera del camion: forse avrebbe evitato la strage.
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- Camion sulla folla: i corpi a terra – video
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- Cosa è successo a Nizza: com’è che un tunisino con un camion ha fatto 84 morti e oltre 200 feriti
Nella nuova strage che ha colpito la Francia le vittime sono 84 ma ci sono oltre 200 feriti dei quali 52 in condizioni gravissime. Fra i morti anche l’attentatore alla guida del tir: un tunisino, 31enne, residente a Nizza, ma nato nel Paese nordafricano che – fanno sapere le autorità – era noto alla polizia “per violenze, uso di armi, ma nessun fatto legato al terrorismo” riferiscono i media locali.
“La Francia è afflitta, inorridita da questa tragedia, questa mostruosità” ma “la Francia è forte e sarà sempre più forte dei fanatici che oggi vogliono colpirla” ha detto il presidente Francois Hollande, aggiungendo che tra le vittime sono “tanti i bambini” Hollande. Ed estendendo poi lo stato di emergenza in tutto il Paese per almeno tre mesi.
Quello che all’inizio sembrava un incidente, in breve ha assunto le sembianze di un nuovo attentato. Secondo le testimonianze, il camion è salito sulla Promenade procedendo a forte velocità, circa 80 chilometri orari, in una folle corsa durata – secondo testimoni – ben 2 chilometri.
«Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate», ha raccontato un uomo a L’Express. «Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli» ha raccontato un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul posto. Testimoni (il racconto: leggi) hanno riportato che dal mezzo pesante partivano anche spari contro la folla: «Sono state colpite anche persone che erano in spiaggia». Gli spari sono stati confermati poi dal presidente della regione di Nizza, Christian Estrosi. La polizia ha risposto al fuoco: il conducente del mezzo pesante è stato ucciso. Ma prima avrebbe reagito, esplodendo colpi di pistola. Il suo documento d’identità è stato trovato a bordo.
Le generalità ancora non sono state diffuse ma si tratta di un uomo di origine tunisina, 31enne, noto alla polizia per piccoli reati ma non ai servizi anti-terrorismo come integralista. Le indagini sono ancora in corso per capire la presenza di eventuali complici. Sul camion sono state trovate molte armi, fucili e granate ma – secondo la rete all news i-Tele’, citando fonti vicine alle indagini. – erano «fittizie», e la granata «non operativa» . Tra le vittime della strage di Nizza ci sarebbe anche un «alto responsabile della polizia».
Nice Matin ha raccolto la testimonianza di una donna, Laicia Baroi, che stava andando in auto ai fuochi d’artificio con il compagno, un po’ in ritardo rispetto all’inizio dello spettacolo pirotecnico. Scendendo avenue de Fabron, si fermano all’incrocio con avenue de la Californie. Accanto a loro passa un camion bianco. «Era il camion del terrorista, ne sono certa, è quello delle immagini. È passato vicino a noi verso le 22. Guidava in maniera strana. Accelerava, frenava, ri-accelerava, ri-frenava».
Dopo l’attentato l’Italia ha rafforzato i controlli ai confini con la Francia. Sono stati disposti dei controlli di polizia su tutte le auto in ingresso ai valichi di frontiera secondari, mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto. «Ho convocato per venerdì alle 9 al Viminale il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo Nizza» ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il presidente francese, François Hollande, è rientrato da Avignone a Parigi per raggiungere l’unità di crisi allestita all’Eliseo a seguito dei fatti di Nizza. L’inchiesta è stata affidata alla sezione anti-terrorismo di Parigi.
Immediatamente dopo l’attacco, le immagini atroci della folla che fugge terrorizzata dal lungomare di Nizza hanno iniziato a popolare le bacheche social. In tanti avevano gli smartphone in mano per filmare o fotografare i fuochi d’artificio: moltissimi i filmati e le foto riversati su Twitter e Facebook, alcuni di indicibile crudezza, tanto che i social network hanno presto attivato una sorta di «censura» cancellando rapidamente i contributi più drammatici. I sostenitori dell’Isis «stanno celebrando il massacro di Nizza» riporta su Twitter il Site, sito di monitoraggio delle attività jihadiste sul web. «Notando le luci della torre Eiffel spente in segno di lutto – scrive ancora il Site – un sostenitore dell’Isis ha chiesto che rimanga al buio fino alla conquista della Francia da parte dell’Isis».
La tecnica dell’auto o del camion sulla folla è stata più volte evocata in passato dai vertici dello Stato islamico come un modo per colpire gli occidentali, in particolare in Francia, considerato il nemico principale del Califfato. Nelle ultime settimane il primo ministro Manuel Valls non ha smesso di evocare la possibilità di un attentato terroristico, ma si temeva soprattutto un attacco durante gli europei di calcio che si sono conclusi domenica. Il capo dei servizi francesi Patrick Calvar aveva parlato durante un audizione a porte chiuse in Parlamento della possibilità di un cambio di tattica dei terroristi, per esempio con il ricorso ad auto bomba.