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Vito Fiorino: “Certi politici che parlano li porterei al largo”

di Maria Elena Perrero |22 Aprile 2015 20:48

Vito Fiorino

MILANO – “Certi politici li porterei al largo”: si sfoga Vito Fiorino dopo l’ennesima strage di migranti nel Canale di Sicilia. Lui fu uno dei pescatori che, il 3 ottobre del 2013, salvarono alcuni dei profughi dal naufragio costato la vita a 366 di loro. 

 

Era in mare al largo di Lampedusa con il suo peschereccio Gamar. Fu il primo ad arrivare sul luogo del disastro, fu lui a lanciare l’sos alla Guardia costiera e ai pescherecci della zona. All’epoca si chiese come mai gli uomini della Capitaneria stessero a riprendere la scena anziché salvare gente. Adesso attacca i politici che parlano: “Li porterei a bordo dei nostri pescherecci, dice a Repubblica Tv, sul fronte di guerra, perché quello del Mediterraneo dove centinaia e centinaia di persone continuano a morire è un fronte di guerra”.

Lui lo sa bene, visto che era in prima linea il 3 ottobre di due anni fa. E vede molte analogie tra la situazione di allora e quella di adesso, le reazioni politiche di allora e quelle di questi giorni:

“Al prossimo vertice straordinario dell’Unione Europea ripeteranno le stesse cose che Barroso, Letta e Alfano hanno detto a Lampedusa (due anni fa, ndr). Hanno promesso 30 milioni di euro, ma nessuno li ha mai visti. Da quella data non è cambiato nulla, ma io ho davanti le mani di quei migranti che cercavano aiuto e il ricordo di quando mi sono venuti a trovare e mi hanno chiamato “father”, papà”.

 

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