YOUTUBE Amburgo, passanti inseguono il killer col machete e lo prendono a sediate

YOUTUBE Amburgo, passanti inseguono il killer col machete e lo prendono a sediate
YOUTUBE Amburgo, passanti inseguono il killer col machete e lo prendono a sediate

AMBURGO – Lo hanno rincorso in strada e preso a sediate in testa. Così è stato fermato il killer col machete di Amburgo, dopo che aveva seminato nuovo terrore e sangue in un supermercato della catena Edeka.

L’uomo, un 26enne originario degli Emirati Arabi Uniti, è entrato nel supermercato che si affaccia sulla affollata Fuhlsbüttler Strabe, brandendo un lungo coltello e secondo alcuni testimoni avrebbe gridato, “Allah u Akbar”. Il primo fendente lo ha sferrato contro un cliente, un cittadino tedesco di cinquant’anni, uccidendolo sul colpo. Poi ne ha feriti altri cinque. Infine è scappato e nella fuga ha colpito un sesto uomo che cercava di fermarlo.

In un filmato caricato su YouTube si vede un gruppo di uomini correre dietro al killer e lanciargli delle sedie contro per cercare di fermarlo. Lo hanno costretto a terra, causandogli delle leggere ferite al volto. Dopo pochi minuti l’uomo è stato arrestato dalla polizia tedesca. Le autorità non hanno ancora reso note le identità delle vittime, né dell’attentatore, immortalato in un’auto della polizia con il viso coperto di sangue, parzialmente celato da un telo bianco.

La polizia tedesca ha aperto una indagine per terrorismo: la pista della rapina, inizialmente diffusa sulla stampa, è stata presto accantonata. L’uomo è entrato per uccidere, non ha preso nulla nel market. “Non escludiamo nulla, le indagini sono a tutto campo”, ha precisato un portavoce.

Quel che è certo, al momento, è che l’uomo ha agito da solo. Nessun gruppo della galassia jihadista ha rivendicato l’azione, e sui network estremisti l’episodio per ora non ha trovato spazio, riferiscono gli esperti del settore.

Eppure è già da diverso tempo che l’Isis, in particolare, invita lupi solitari a colpire gli infedeli in Europa con modalità simili a quelle odierne. A fine maggio, i jihadisti lanciarono un disperato appello alle cellule e ai lupi solitari: “Chi non può combattere al fianco dell’Isis attacchi gli europei nelle loro case, mercati, strade e raduni”.

L’ordine era quello di seminare panico e terrore, con ogni mezzo e ogni tipo di arma a disposizione. E ora che Mosul è libera dall’Isis, ed è vicino alla disfatta anche a Raqqa, i seguaci di Baghdadi in Europa sembrano topi in gabbia, con il gruppo apparentemente allo sbando e il leader dato per morto.

Ad Amburgo non sarebbe il primo attacco terroristico: nell’ottobre dello scorso anno l’Isis ha rivendicato l’uccisione di un 16enne, anche lui accoltellato. L’aggressore non è mai stato catturato. L’antiterrorismo ipotizza che il killer possa essere Anis Amri, l’attentatore del mercato di Natale a Berlino, 12 i morti.

Gestione cookie