ROMA – “L’Europa ha un futuro e il Movimento 5 Stelle vuole contribuire. Si dice che l’Europa sia il motivo per cui non scoppiano guerre, ma io una guerra in corso la vedo, è una guerra sociale alimentata da disparità e povertà. Non dico che l’Ue ne sia la causa principale, ma sono certo che possa essere lo strumento per risolverla”. Lo assicura, in un’ampia intervista alla Stampa, il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, che spiega: “Non è cambiata la nostra linea sull’Europa, sono cambiate le condizioni dell’Ue” perchè “chi, come la Germania, ci incitava ad assicurare più stabilità oggi è più instabile di noi”.
Perchè l’Unione diventi veramente efficace Di Maio propone “l’eliminazione dello sbilanciamento istituzionale: oggi il Consiglio Ue è gestito dai governi che decidono all’unanimità sulle materie di maggior interesse per i cittadini, come il fisco. La nostra proposta trasferisce i maggiori poteri al parlamento europeo, che rappresenta i cittadini e va più legittimato di governi che sono sempre più di minoranza. Parlamento e Commissione devono avere potere di iniziativa legislativa”.
“Voglio uno Stato – aggiunge invece sul ruolo dell’Italia – che a Bruxelles faccia il lobbista dei cittadini. Invece la Camera ha un solo rappresentante”. Il referendum sull’euro, fa anche sapere Di Maio, resta una pistola sul tavolo, “la considero una extrema ratio. Mentre vedo ampi margini di contrattazione su deficit per favorire la crescita”. “Non voglio violare le regole Ue – spiega -. Voglio ricontrattarle, come di fatto hanno fatto Francia e Spagna. Investono nella famiglia perché hanno sforato il tetto del 3% per il deficit. Noi non metteremo tasse sulla casa o patrimoniali”. Di Maio interviene infine sugli scenari post elettorali: “L’intesa con la sinistra – dice -? Se avremo l’incarico i partiti dovranno scegliere: o ci danno la fiducia o vanno a casa”.
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