YOUTUBE-FOTO Profughi “carne da macello”: banda li faceva uscire dall’Italia a bordo di camion e furgoni

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2017 - 18:43 OLTRE 6 MESI FA
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Profughi come carne da macello banda li faceva uscire dall’Italia a bordo di camion e furgoni

MILANO – Maxi operazione della Polizia di Stato contro il fenomeno del traffico dei migranti. E’ stata sgominata in Lombardia una banda di trafficanti operante a livello internazionale che aveva lo scopo di aggirare i controlli per far raggiungere, ai migranti, il Nord Europa. Una ventina gli arrestati, 34 le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone quasi tutte di nazionalità straniera. Le operazioni, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno poi interessato diverse province, nonché la zona di frontiera di Ventimiglia. Le indagini, partite dal Cremonese e durate quasi due anni, sono state svolte dalla Squadra Mobile. L’operazione coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini.

Gli immigrati, come mostra questo video YouTube, venivano ammassati a decine su camion e furgoni, in condizioni disumane. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Milano, ha permesso di “documentare 62 viaggi in cui i migranti, presenti anche minori, sono stati trasportati in camion” per tentare di aggirare i controlli e raggiungere il Nord Europa. E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa che si è svolta in questura a Milano.

Una volta attraversata in treno l’Italia, le persone raggiungevano Ventimiglia e, come racconta il procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini “qui iniziava la seconda fase del viaggio [con] i migranti viaggiavano in camion chiusi da un lucchetto, quando la polizia è intervenuta alcuni avevano difficoltà a respirare. Sono diversi gli interventi sui camion che abbiamo fatto: in un caso viaggiavano ammassati in 41”.

Per la Boccassini, di fronte a chi scappa dalla guerra c’è “la globalizzazione del male”. I profughi venivano trattati come “carne da macello” da “persone senza scrupoli” capaci di speculare sul dolore e sulla sofferenza.