YOUTUBE Gomorra a Pavia: estorsioni, rapine e spaccio. 24 in arresto

Gomorra a Pavia: estorsioni, rapine e spaccio. 24 in arresto
Gomorra a Pavia: estorsioni, rapine e spaccio. 24 in arresto

PAVIA –  Sgominata una banda di italiani dedita a traffico d’armi, estorsioni e rapine. Si ispiravano ai personaggi della fiction Gomorra, sottolineano gli investigatori, esaltando il loro programma criminale, anche con un video rap postato sul web. L’indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Pavia ha portato all’arresto di 24 persone. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite tra Vigevano, Gambolò, Garlasco, Alagna, Cassolnovo, Gravellona Lomellina, Torre d’Isola e Buccinasco

Secondo l’accusa gli arrestati apparterrebbero a vario titolo ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi e alla commissione di estorsioni, incendi, attentati dinamitardi, danneggiamenti, rapine e altri reati contro il patrimonio in genere. Gli appartenenti all’associazione, tutti italiani e ben radicati sul territorio lomellino, negli ultimi anni non hanno esitato ad armarsi con l’intento di trasformarsi da giovani malavitosi a boss di spessore ottenendo il pieno controllo del territorio sulla città di Vigevano e della Lomellina più in generale.

Tra le persone finite in manette c’è anche un uomo di Dorno: lo scorso 28 giugno la figlia 12enne ha assistito impotente all’omicidio della madre per mano del suo nuovo compagno. L’adolescente, rimasta ferita in quell’occasione, ora dovrà fare i conti anche con un padre in carcere.

Durante gli arresti e le perquisizioni, i militari hanno trovato un vero e proprio arsenale: nove pistole, un fucile semiautomatico, un fucile a canne mozze, un fucile a pompa, quattro carabine con sistemi di precisione ottici, una penna-pistola, una bomba artigianale, migliaia di cartucce e proiettili, nonché passamontagna e maschere per compiere rapine. E ancora 20 piante e 300 grammi di marijuana, 60 dosi di cocaina e 150 grammi di hashish, due targhe di auto risultate rubate, 6mila euro in contanti e sei banconote da 50 euro false.

Nell’ordinanza di arresto il gip scrive che si tratta di soggetti “concretamente e notevolmente pericolosi”, “con ampia disponibilità di armi e che hanno dimostrato di aver fatto della commissione di delitti un’abitudine di vita”. Nelle intercettazioni emerge la potenza del linguaggio criminale da fiction: i “cani con il guinzaglio” erano le forze dell’ordine in divisa, i “cani senza guinzaglio” quelli in borghese.

 

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