YOUTUBE Maria Elena Boschi a Lucia Annunziata: “Se vince il No lascio la politica”

YOUTUBE Maria Elena Boschi a Lucia Annunziata: "Se vince il No lascio la politica"
Maria Elena Boschi a Lucia Annunziata: “Se vince il No lascio la politica”

ROMA – Maria Elena Boschi aveva detto a Lucia Annunziata che, in caso di sconfitta al Referendum costituzionale, avrebbe lasciato la politica. Eravamo a maggio 2016 e l’allora ministro per le Riforme (che si era spesa in prima persona per il Referendum), durante una puntata di In Mezz’ora su Rai Tre aveva detto che avrebbe seguito l’allora premier Matteo Renzi (che al momento ha rimesso il suo incarico da premier). Ma, oggi che il No ha vinto e Renzi è andato a casa, la Boschi si ritrova a fare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo di Paolo Gentiloni. Dove si occuperà, tra l’altro, proprio di riforme e decreti.

Sui social si fa a gara nel ricordare all’ex ministra le parole pronunciate solo alcuni mesi prima, e già su YouTube vengono fuori i primi video che immortalano quelle parole.

Anche sui media qualcuno non dimentica quanto detto dalla Boschi, come per esempio fa Dagospia in maniera anche piuttosto esplicita.

Lo stesso Dagospia riprende poi un articolo di Goffredo De Marchis su Repubblica:

Indigeribile per molti, lo dimostrano le critiche sui social. Ma è evidentemente non evitabile per un governo che nasce in assoluta continuità con il precedente. «Io non ho fatto pressioni in nessun verso», assicura la neosottosegretario. Che però è soddisfatta. «Farò quello per cui sono portata: un lavoro sui provvedimenti».

Gentiloni la stima. Viene considerata precisa e determinata quanto basta per gestire il traffico dei dossier. Il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti è stato un suo stretto collaboratore alle Riforme. È anzi il vero autore della legge bocciata due domeniche fa. E i motivi di opportunità? E le promesse di un tempo? Renzi esce, la Boschi rimane. E il Giglio magico non appassisce. Almeno in partenza, il governo Gentiloni conferma che il suo king maker è uno solo: il segretario del Pd.


Gestione cookie