YOUTUBE Niente sangue né bossoli. Complottisti: “Attentato ambasciatore russo una messinscena”

YOUTUBE Niente sangue né bossoli. Complottisti: "Attentato ambasciatore russo una messinscena"
Niente sangue né bossoli. Complottisti: “Attentato ambasciatore russo una messinscena”

ANKARA – Nessun lago di sangue, nessun bossolo per terra. Sono alcuni dei dettagli sui quali si è scatenata la fantasia dei complottisti in rete. Oggetto dei loro dubbi è l’attentato all’ambasciatore russo ad Ankara ad opera di un fanatico. Tutto falso secondo i complottisti che vanno a caccia di prove per confermare l’ipotesi di una messinscena.

Il riferimento è ai video circolati sul web nelle ore successive all’attentato e che ritraggono gli ultimi istanti di vita dell’ambasciatore. Il più inquietante mostra l’esecuzione in diretta: l’ambasciatore che tiene tranquillamente il suo discorso. Poi lo sparo, la smorfia di dolore, il crollo a terra e il delirio del killer che grida vendetta per la Siria.

Sul web fioccano i primi dubbi: come mai non si vede sangue fuoriuscire dal corpo nonostante gli 11 colpi di pistola? Il più determinato è un utente che su Reddit fa sfoggio della consulenza di improbabili “esperti balistici”. Sostiene che il suono udito è quello tipico di pallottole che vanno a vuoto. Poi sottolinea che non si sentono neppure le cartucce che cadono a terra: in una sala con una simile acustica, dice,  il rumore si dovrebbe sentire. Infine puntualizza che che la vittima sobbalza prima che venga esploso il primo colpo.

A seguire si scatenano tutti gli altri teorici del complotto: la camicia, fa notare qualcuno, si increspa come se avesse sotto una carica esplosiva e non come se si forasse per un proiettile in uscita. Le riprese sono troppo professionali, i presenti assistono annoiati, c’è chi volta le spalle al killer e lascia la sala pacatamente. Ciliegina sulla torta l’analisi di un sedicente istruttore di tiro: “Non c’è sangue, non ci sono cartucce a destra del killer, né fra lui e il muro. Non si vede fumo, eppure se finisci un caricatore il fumo si vede eccome”.

Di qui l’ipotesi di una messinscena: l’assassinio sarebbe finto e orchestrato per far salire le tensioni tra Russia, Turchia e Nato sul confine siriano.

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