YOUTUBE Olimpiadi Rio 2016, anche team di atleti rifugiati

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YOUTUBE Olimpiadi Rio 2016, anche team di atleti rifugiati

LOSANNA (SVIZZERA) – Alle Olimpiadi di Rio gareggerà anche un team di atleti rifugiati. Si chiama Refugee Olympic Athlets (Roa) e il  Cio assicura che sarà trattata come tutte le altre nazionali. L’annuncio è arrivato dal presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach: “In squadra ci saranno cinque atleti provenienti dal Sudan del Sud, due dalla Siria, due dalla Repubblica Democratica del Congo e uno dall’Etiopia”. Parteciperanno a gare di atletica, nuoto e judo, e sfileranno insieme nel corso della cerimonia di apertura.

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha espresso entusiasmo per l’annuncio del Cio: “L’iniziativa di inviare una squadra di rifugiati ai Giochi di Rio è senza precedenti e invia un forte messaggio di sostegno e di speranza per i rifugiati in tutto il mondo”, afferma l’Unhcr, che sottolinea come il numero di rifugiati, sfollati e richiedenti asilo nel mondo abbia raggiunto il record di 59,5 milioni alla fine del 2014 e continui a salire.

Il team olimpico è composto da atleti di alto livello la cui carriera sportiva è stata interrotta e che “avranno finalmente la possibilità di perseguire i loro sogni”, ha dichiarato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi. “La loro partecipazione alle Olimpiadi è un omaggio al coraggio e alla perseveranza di tutti i rifugiati nel superare le avversità e costruire un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie” ha aggiunto.

La squadra comprende due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo, e sei corridori provenienti dall’Etiopia e Sud Sudan. “Sono tutti fuggiti da violenze e persecuzioni nei loro Paesi e hanno cercato rifugio in luoghi diversi come il Belgio, la Germania, il Lussemburgo, il Kenya e Brasile” precisa l’Unhcr.

La partecipazione di una squadra di rifugiati alle Olimpiadi rappresenta una “pietra miliare” nella collaborazione tra Unhcr e Cio, avviata 20 anni fa, e l’odierno annuncio coincide con il lancio della campagna dell’Unhcr #WithRefugees, che include una petizione per chiedere ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato riceva un’istruzione, che ogni famiglia di rifugiati abbia un posto sicuro in cui vivere, e che ogni rifugiato posa lavorare o imparare nuove competenze per dare un contributo positivo alla propria comunità. La petizione sarà consegnata in occasione della riunione ad alto livello delle Nazioni Unite per i rifugiati e migranti, in programma il 19 settembre a New York.

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