YOUTUBE Rouen, i due killer in un video in cui giurano fedeltà a Isis

YOUTUBE Rouen, i due killer in un video in cui giurano fedeltà a Isis
Rouen, i due killer in un video in cui giurano fedeltà a Isis

ROUEN – Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean, i due jihadisti responsabili della barbara esecuzione di padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvray, vicino Rouen, in Francia, compaiono in un video in cui promettono fedeltà all’Isis. Il filmato è stato realizzato e fidduso dall’agenzia di stampa del Califfato, Amaq.

Nel video i due parlano in arabo riferendosi al leader del sedicente Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, al quale si presentano con i nomi di battaglia di Abu Omar e Abu Jalil al-Hanafi e giurano “obbedienza” tenendosi per mano. Uno di loro tiene in mano un pc o un pezzo di carta (non è chiaro) che mostra la bandiera nera dell’Isis.

In un fermo immagine postato dal Site, il gruppo che monitora le attività jihadiste sul web, si vede Adel Kermiche, il 19enne che aveva tentato di raggiungere la Siria due volte per unirsi all’Isis. Sembrerebbe essere quello sulla sinistra con una giacca mimetica e un copricapo nero. Il giovane si trovava agli arresti domiciliari e al momento dell’attentato indossava un braccialetto elettronico. Era stato rilasciato a marzo. Di lui si sa anche che soffriva di disturbi psichici fin dall’infanzia.

Alla sua destra c’è un altro ragazzo, che secondo fonti dell’inchiesta sarebbe appunto Abdel Malik Petitjean. Vent’anni anche  lui schedato dalle autorità con la lettera S, quella che sta ad indicare le persone a rischio radicalizzazione. Al contrario di Kermiche, con il quale ha sgozzato l’anziano parroco e ridotto una seconda persona in fin di vita, Abdel Malik Petitjean non aveva condanne a suo carico. Né impronte digitali registrate o foto segnaletiche. Era conosciuto dalla polizia per aver tentato di raggiungere la Siria nel 2015 e arruolarsi nell’esercito del Califfato passando per la Turchia.

L’intelligence turca lo aveva segnalato alcuni giorni fa come individuo a rischio. Una procedura che al suo rientro avrebbe dovuto permettere di far scattare immediatamente l’allarme e consentire, dunque, di fermarlo in tempo. Il problema è stato che il futuro attentatore della chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray era già rientrato tranquillamente in Francia dall’11 giugno, prima ancora, dunque, che venisse inserito nella black list della radicalizzazione. Gli 007 francesi pensavano che fosse ancora in Turchia o in Siria e invece era già rientrato pronto a colpire in chiesa insieme al complice Adel Kermiche.

 

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