TEHERAN – E’ di almeno 214 morti il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter che la sera di domenica 12 novembre sera ha colpito la zona di confine tra Iraq e Iran. Nella provincia iraniana di Kermanshah le vittime sono 207. La cittadina più colpita è quella di Sarpol-e Zahab. Nel Kurdistan iracheno, le vittime sono invece 7, almeno 350 i feriti.
Proprio nella provincia di Kermanshah sono stati indetti tre giorni di lutto. Le autorità hanno disposto la chiusura di scuole e università della provincia, dove invece sono chiamati a presentarsi al lavoro tutti i dipendenti governativi. I feriti in tutto il Paese sono 1.686, la gran parte concentrati nella stessa provincia.
“L’obiettivo dei responsabili ora è quello di accelerare gli aiuti e di soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie”, ha detto la Guida suprema iraniana, Seyyed Ali Khamenei, in un messaggio al Paese. L’ayatollah ha chiesto a Esercito e Pasdaran di intervenire nelle aree colpite dal sisma. Il ministro dell’Interno, Abdolreza Rahmani Fazli, ha riferito che sono stati allestiti ospedali da campo e di temere per le aree rurali “dove si prevedono altre vittime”.