Al Pacino premiato a Venezia: parla siciliano e si emoziona

VENEZIA- Un po' di frasi in siciliano, accompagnate da uno scherzoso 'Traduci questo' alla traduttrice sul palco con lui, oltre a un fiero 'Sono italiano per la miseria!', e l'emozione che lo ha fatto fermare nel mezzo del suo discorso (''Ho dimenticato le mie battute!'') per un veloce sguardo agli appunti, sono stati fra i momenti piu' apprezzati dal pubblico della premiazione di Al Pacino stasera in sala Grande dove ha ricevuto il Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker Award da Jessica Chastain, l'attrice protagonista del suo ultimo film di regista, proiettato stasera fuori concorso, Wilde Salome.

''Sono un attore, quando sono su un palco e' difficile farmi andare via'' ha esordito Pacino, 71 anni, in smoking nero, camicia nera e senza cravatta. Dopo aver ringraziato la Chastain, ''per il migliore discorso che potessi avere e per aver partecipato al mio film'' ha ricordato che ''prima ero solo attore, da 25 anni invece sono innamorato anche dell'arte di fare film.

In questi anni ho fatto vari 'esperimenti', che in genere tengo per me, ma qualcuno mi sfugge e arriva al pubblico, come Looking for Richard e Wilde Salome. E' un film molto personale a cui ho lavorato, con delle pause, per cinque anni'' ha spiegato. Ora ''pensatene quello che volete'' ha concluso tra gli applausi, per raggiungere in galleria la compagna 30enne Lucila Sola.

In giacca scura, pantaloni chiari e camicia bianca, Pacino e' arrivato all'imbarcadero della Mostra accolto da decine di flash. Poi, appena messo piede nella sala delle conferenze stampa alla Mostra, ha ricevuto un boato di applausi, ai quali ha risposto sempre da star che sa di essere. Accompagnato dalla Salome' che ha cercato a lungo (''quando l'ho vista ho capito che poteva essere solo lei. E lei ho voluto'') Jessica Chastain (che l'ha ringraziato di cuore) e dal produttore del film Benoit Delhomme, l'attore e' arrivato subito al cuore del problema: 'Wilde Salome' e' un film o un documentario? ''Non e' ne l'uno ne' l'altro.

Quando ho cominciato non sapevo dove sarei arrivato. Aveva una visione – spiega ai giornalisti – ma mi mancava una storia. E' sempre brutto non avere un copione. Volevo fare un collage, mettere insieme delle cose che alla fine potessero mostrare quello che avevo in mente. E che anche facesse riflettere su cosa fosse Oscar Wilde''. Ammette poi, con molta onesta', che per arrivare a concludere la sua 'Wilde Salome' ha dovuto ad un certo punto allontanarsene ''come succede ai pittori per i quadri. Solo quando l'ho lasciato per cinque mesi, alla fine ho avuto l'illuminazione per completare il lavoro. Anche perche' io volevo riprodurre cio' che ho sentito quando ho visto Salome di Wilde''.

Pacino rivendica poi l'orgoglio della sua ricerca su Shakespeare, cominciata con il 'Looking for Richard', dedicato all'analisi del Riccardo III, e proseguita con il 'Mercante di Venezia'. ''Negli Usa il rapporto con Shakespeare e' problematico ed e' difficile essere accettati come un americano che recita Shakespeare. Solo pochi grandi attori, e io non dico di essere tra questi, ci sono riusciti''. Ma si sente un attore di teatro o di cinema?, domanda un giornalista. Pacino ci pensa un po' e risponde '' a lungo sono stato diviso tra cinema e teatro, Poi ho cominciato a filmare le mie piece ed allora ho compreso la magia del cinema. Ma a differenza di Orson Welles non ho mai abbandonato il teatro''. Sul suo futuro dice che ''vuole fare le cose che piu' sente. Prometto di essere piu' selettivo nelle scelte e, a differenza delle altre volte, manterro' la linea''.

Rivela che nel suo cassetto ci ''sono cinque o sei film'' da lui girati che ''mai nessuno vedra''' come i quadri che dipinge e annuncia che fara' presto un film sulla piece teatrale che spera di trasmettere in tv. Esalta Oscar Wilde, ''un genio visionario, che ebbe il coraggio di andare contro corrente e di vivere su terreni pericolosi per quei tempi, anche per la sua sessualita'. Per questo fu perseguitato e facendo il mio film ho capito la profondita' dei pregiudizi nei suo confronti''.

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