Al Torino Film Festival si parla di lavoro, crisi e nuovi poveri

TORINO, 26 NOV – Al Torino Film Festival, inaugurato ieri con un ricco red carpet, ma anche con la protesta degli studenti che hanno perso la borsa di studio per i tagli e degli operatori dei musei che gridavano la loro disperazione per i licenziamenti e per la paga di 5,40 euro l' ora, si parla di lavoro. E dello smarrimento del mondo intero davanti al tema della perdita del posto. Come nel film canadese in concorso visto oggi ''Le vendeur'' di Sebastien Pilote.

Un film che porta a Torino, la citta' delle storiche lotte operaie, della rivoluzione copernicana dell'organizzazione del lavoro proposta dall'ad della Fiat Sergio Marchionne, anche lui canadese d'adozione, il tema dell'alienazione personale e collettiva dovuta alla perdita del lavoro.

''Le vendeur'', opera prima di un giovane cineasta nato nel Nord del Quebec, in una cittadina industriale dove e' ambientato il film, racconta di Marcel un venditore d'auto premiato per anni per la sua bravura, nonno e padre esemplare, buono e generoso ''anche se – dice il regista – i venditori d'auto non sono mai benvoluti come una volta non lo erano i venditori di cavalli, nonostante le auto siano uno dei miti della nostra era''. Ad un certo punto la cartiera dove lavorano 600 persone chiude e crolla tutto il mondo intorno, non si vendono piu' le auto, i benzinai chiudono, la gente e' attonita e disorientata. Inoltre Marcel perde figlia e nipote in un incidente stradale, e' annientato dal dolore, ma continua a cercare di vendere auto.

''Volevo raccontare la forza della natura, della nostra incapacita' di immaginare un modo diverso di vivere – spiega Pilopte nelle note di regia – e di conseguenza il valore totale del lavoro che per alcuni diventa una religione, un mantra, la vita stessa. La sua perdita puo' essere straziante''. Protagonista del film di Pilote e' anche la neve che cade inesauribile sul gelido Canada. Una coltre implacabile che ricopre e gela tutto, anche i rapporti tra le persone: qualcosa che inebetisce e disorienta.

Ma di lavoro e di paura per una nuova poverta' parlano anche altri film di questo Tff, primo tra tutti, ''Sic Fiat Italia'' di Daniele Segre, un documentario che passera' martedi' nella sezione Festa Mobile, un documentario sulla spaccatura degli operai Fiat nel gennaio di quest'anno davanti al referendum interno a Mirafiori voluto da Marchionne. ''I lavoratori si sono trovati imprigionati tra l'orgoglio di classe e il timore delle ritorsioni padronali'', ha spiegato Segre.

Di operai e di un futuro piu' che mai incerto parta anche 'Fireworks', il corto franco-italiano di Giacomo Abbruzzese, presente in Italiana.corti: ambientato nei pressi dell' Ilva di Raranto racconta dei sogni di rivoluzione e di cambiamento dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo.

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