“Baarìa” di Giuseppe Tornatore: l’Enpa protesta per la scena dello sgozzamento della mucca

baariaL’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha chiesto il ritiro dalle sale cinematografiche di “Baarìa”, l’ultimo film di Giuseppe Tornatore, candidato italiano per la prossima notte degli Oscar.

La decisione, scaturita in una denuncia penale alla Procura di Roma presentata dalla presidente Carla Rocchi, è stata presa per la scena della macellazione di un bovino per sgozzamento (dopo che all’animale è stato conficcato un punteruolo nella testa), ripresa dal vero in un mattatoio tunisino.

Secondo l’Enpa, la scena poteva essere ricreata con appisiti effetti digitali, senza il bisogno di uccidere realmente il bovino. Non la pensa così lo stesso Tornatore che in più occasioni, intervenendo anche nella videochat del Corriere della Sera, si è giustificato dicendo che non sarebbe stato possibile ricreare lo stesso effetto e che l’animale non è stato ucciso appositamente perché le riprese sono state effettuate in un luogo dove comunque ogni giorno vengono ammazzati animali in quel modo.

Secondo l’Enpa la pellicola non dovrebbe essere proiettata “anche al fine di impedire – si legge nella querela presentata dal professor Mariano Buratti – che il reato venga portato ad ulteriore conseguenza e sia per evitare che la scena in questione continui a produrre inutile sgomento, gratuito ribrezzo e profondo raccapriccio, non esclusi i bambini, in quanto tale capolavoro non è nemmeno vietato ai minori”. L’Enpa propone anche “formale denunzia-querela nei confronti di chiunque sarà ritenuto responsabile dei reati di cui agli articoli 544bis e ter” (che punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi chiunque per crudeltà e senza necessità cagiona la morte di un animale).

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