Cinema: arriva tra le polemiche il prequel di ‘Amici miei’. Neri Parenti: “Lo abbiamo fatto per amore”

Pubblicato il 15 Marzo 2011 - 08:51| Aggiornato il 15 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Esce ‘Amici miei Come tutto ebbe inizio’, prequel del film di culto di Mario Monicelli del 1975 con protagonisti Giorgio Panariello, Paolo Hendel, Massimo Ghini, Christian De Sica. Il regista, Neri Parenti, mette subito i puntini sulle i: chi protesta per questa operazione, dice, sbaglia di grosso.

”Ci sono due modi per vedere questa cosa – ha spiegato Parenti durante la conferenza stampa del film che sarà in sala dal 16 marzo in 500 copie distribuite da Filmauro – io insieme a De Laurentiis abbiamo fatto questo film per amore. Il fatto poi che ci siano degli integralisti che prendono d’aceto (Parenti fa riferimento, tra l’altro, al social network Facebook dove sono ormai in 57 mila contro questo prequel più 33mila in appoggio del boicottaggio) è un problema loro. La lettura buona di questa stessa cosa – ha continuato il regista di tanti cine-panettoni facendo riferimento – è che entrambi amiamo quel film. Solo che per loro il nostro amore è una forma di oltraggio”.

A difendere il film, ricchissimo per ambientazione e costumi, è stato anche il produttore Aurelio De Laurentiis: ”Intanto parlare di questo ‘Amici miei’ come di una commedia – esordisce De Laurentiis – è uno sbaglio, perché c’è molto il senso della morte. Condivido invece con Parenti il fatto che il film è stato concepito solo per amore e anche, va detto, con un atto di fiducia con la certezza che possa essere venduto, come è stato per l’originale, anche all’estero”. Sulla mancata dedica al maestro Mario Monicelli nei titoli di coda replica ancora Parenti: ”Conoscendo Mario so bene che non era il tipo a cui potevi fare una dedica senza chiedergli il permesso. Avrei avuto paura che mi veniva a tirare i piedi durante la notte”.

E per togliere alcun dubbio che non ci sia stata nessuna volontà di boicottare questo prequel da parte di Monicelli spiega Aurelio De Laurentiis: ”Mario lo avevo sentito solo qualche giorno prima, dunque nessuna polemica. Lui non era certo il tipo che si sarebbe scagliato contro un progetto come questo, e va detto che ormai non ci vedeva neanche più ed era dunque impossibile che lui potesse partecipare a questo progetto”.

Il film girato senza alcun risparmio (Aurelio De Laurentiis glissa sulla cifra dicendo solo che deve fare ancora i conti, ndr.) tra alcune località toscane e gli Studi di Cinecittà continua la saga di Amici Miei, con tanto di supercazzola finale, spostandola temporalmente nel ‘400, alla corte di Lorenzo De’ Medici. Questa volta a mettere mano alle zingarate sono Duccio Villani di Masi (Michele Placido), l’oste Cecco (Giorgio Panariello), il cerusico Jacopo (Paolo Hendel), il nobile più che decaduto Manfredo Alemanni (Massimo Ghini) e l’aristocratico doc Filippo (Christian De Sica) sono cosi’ i nuovi protagonisti di scherzi e vicende vissute in una Firenze dove impera la peste.