Con “Transformers 3” Bay rilegge l’era del 3D

Oltre due ore di fantascienza scandita da un uso massivo di effetti speciali, esplosioni e scontri sanguinari tra robot ipertecnologici. L’atteso “Transformers 3” di Michael Bay si sarebbe potuto ridurre a questo, ad un autentico lunapark tridimensionale – così come il deludente secondo episodio della saga ispirata ai celebri giocattoli Hasbro – ma così non è stato.

Al di là della prevedibile pochezza di contenuti, “Transformers 3” va considerato un film “visuale”, un’esperienza sensoriale capace di esaltare al meglio tutte le possibilità del 3D così com’era accaduto in passato con Avatar. E poco importa se la trama sia ridotta all’osso, nonostante un incipit tutt’altro che noioso che vede legare le vicende dei Transformer allo sbarco sulla Luna del 1969. Come è noto non è certo la sceneggiatura il punto forte dei fanta-action americani…Questa, in breve, la trama. Sam Witwicky (Shia LaBeouf), nonostante abbia salvato il mondo si ritrova senza lavoro e a carico della sua ragazza, la sexy Carly (Rosie Huntington-Whiteley degna sostituta di Megan Fox). Tutto sembra essere tranquillo ma una nuova razza di Decepticon ha scoperto che il leader degli Autobot Sentinel Prime, ammaratosi sulla luna con una gigantesca astronave, è custode di una tecnologia dagli effetti devastanti. E i cattivi sono quantomai decisi ad impossessarsene…

Senza alcun dubbio il segreto della pellicola di Michael Bay, di cui sarebbe ingiusto sminuire il talento creativo, risiede nella preziosa consulenza al 3D di James Cameron e della presenza di un produttore esecutivo del calibro di Steven Spielberg, due autentici fuoriclasse in materia di kolossal blockbuster. “Transformers 3” ha infatti il merito di fondere sequenze con attori veri e computer graphic con un realismo senza precedenti, evitando le banalità del precedente episodio, come testimoniano le spettacolari scene dell’attacco al grattacielo e del volo dei Seal su Chicago (si resta sul serio incollati alle poltrone!).

In materia di qualità dell’immagine e realizzazione delle scene d’azione, ci troviamo di fronte forse al miglior prodotto 3D di sempre. Gli scontri titanici tra Autobot e Decepticon, le continue esplosioni, gli inseguimenti e le metamorfosi meccaniche dei protagonisti sono un’autentica gioia per gli occhi degli spettatori. E poco importa se gli attori in carne ossa, dall’insipido Shia LaBeouf all’istrionico Turturro, dall’onnipresente John Malkovic alla bella Huntington Rose, siano in realtà figure di contorno rispetto ai robot digitali realizzati dall’Industrial Light & Magic.

Il cinema di Bay è puro divertimento, azione frenetica, virtuosismo visuale e patriottismo a profusione. Forse eccessivo, superficiale ma tutto funziona alla perfezione, dalla colonna sonora di Steve Jablonsky all’efficace mix commedia-azione. Per gli spettatori meno avvezzi al genere fantascientifico – e più inclini alla critica – questo terzo episodio della saga Transformers non sarà altro che il tripudio del cinema pop-corn. Secondo esperti del settore Michael Bay ha già riscritto le coordinate dell’action movie hollywoodiano. Merito del tripudio di effetti speciali o della sapiente mano di Spielberg? Nel dubbio non resta che precipitarsi al cinema. Possibilmente in prima fila e muniti di occhialini 3D. Di sicuro c’è da divertirsi.

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