David di Donatello: candidati al Quirinale senza Bondi e con molte polemiche

Pubblicato il 7 Maggio 2010 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA

I toni di Gianluigi Rondi, patron dei David di Donatello, al Quirinale venerdì per la presentazione delle candidature ai premi, sono stati quelli di sempre, ma, nonostante il bel discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha anche giustificato l’assenza del ministro Sandro Bondi alla cerimonia, il vuoto di interventi politici in un momento così delicato per il cinema é stato notato dal ricco parterre degli addetti ai lavori al gran completo. E così stasera, forse non a caso, nella serata di premiazione all’Auditorium di Via della Conciliazione, saranno in molti d’accordo con la protesta dei Centoautori contro la disattenzione del governo nei confronti del cinema, sotto forma di una lettera che sarà letta, a inizio serata, da Stefania Sandrelli.

“Lo facciamo stasera proprio perché è la festa del cinema – dice Andrea Purgatori del direttivo dei Centoautori – Ormai è un dato di fatto si fanno sempre meno film, non c’e una legge che regolamenti il tutto. E poi soprattutto non c’é la volontà di capire”. E aggiunge con toni forti: “Se il problema è politico allora lo dicessero chiaramente”.

Della stessa opinione anche il regista Marco Bellocchio: “Quello di Napolitano – dice – è stato un ottimo intervento, ma è chiaro che il governo non darà più nulla al cinema, non capendo che per ogni euro investito tornano in cassa ben due euro. Il fatto è – aggiunge – che l’opinione pubblica è anche d’accordo con il governo e crede che noi siamo dei parassiti, gente che non ha nulla da fare”.

La mattinata, che era già iniziata sull’onda della polemica per gli interventi del produttore Domenico Procacci e Carlo Verdone contro i criteri della composizione troppo allargata della giuria dei David di Donatello, era iniziata con il bel intervento del presidente Giorgio Napolitano sul cinema. Il presidente ha ancora una volta ricordato come quest’ultimo “ha dato un grande contributo all’unificazione della lingua e della cultura italiana” mentre, parlando della difficoltà attuali del settore che queste “si devono collegare alle difficoltà complessive dovute alla crisi finanziaria mondiale, che in questi giorni, con il caso della Grecia, sta dando un brutto colpo di coda”.

Nel segno della metafora poetica invece l’intervento di Tonino Guerra che ha paragonato stamani il presidente Giorgio Napolitano all’ombra riparatrice dell’obelisco di Piazza San Pietro in un giorno d’estate. “Noi siamo nella sua ombra – ha detto lo sceneggiatore di Fellini – quando parla delle cose belle del’Italia e di Costituzione. Abbiamo stima di lei e, se vuole, resteremo nella sua ombra”. Infine, per Guerra, Lina Wertmuller, Bud Spencer e Terence Hill, tutti vincitori dei David Speciali 2010, è arrivata la più sentita delle Standing Ovation.