ROMA – Dal teatro al cinema, e al successo, con Checco Zalone. Parliamo di Eleonora Giovanardi, attrice emiliana di 33 anni con studi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e parti in opere al Piccolo Teatro e sui palcoscenici del circuito Ert (Emilia Romagna Teatro Fondazione) e approdata sul grande schermo nel film “Quo Vado”.
Intervistata da Carlotta Garancini per Io Donna, il settimanale femminile del Corriere della Sera, la giovane attrice si è raccontata, dallo scetticismo alle selezioni per il film, poi campione di incassi, del comico pugliese, ai suoi primi passi con i fan, lievitati dopo l’uscita del film.
Sulla sua reazione alla notizia che era stata scelta ai casting, Eleonora Giovanardi racconta:
“Ero a Roma per le selezioni, ho fatto il quinto provino e la sera stessa mi hanno chiamato per dirmi che ero stata presa. A dire la verità sono una persona che rimane molto coi piedi per terra, non è che ci ho creduto subito. Mi sono detta: “Magari poi mi richiamano e mi dicono che hanno sbagliato”. Scherzi a parte, ho lasciato che tutto si svolgesse molto in sordina fino a quando non ho realizzato che era tutto vero”.
Sul suo personaggio, Valeria, e su quando sia simile a se stessa, dice:
“Di Eleonora in Valeria c’è sicuramente l’amore per il proprio lavoro, il sentirsi abitata da questa passione e quindi la forza di superare un ghiacciaio per portarla avanti. Valeria però rispetto a Eleonora è più capace di buttare il cuore oltre l’ostacolo a livello emotivo e personale, è una persona molto coraggiosa e forse è questo che vorrei imparare di più dal mio personaggio”.
Ama il cinema, benché sia al suo primo film, e sul suo più noto collega, Checco Zalone dice:
“Sono di parte perché lui è davvero un grande. Intanto suona di tutto ed è capace di catalizzare l’attenzione sempre in modo divertente: eravamo in una biblioteca di rara bellezza in Norvegia, c’era un pianoforte a coda e lui si è messo a suonarlo. In meno di un minuto eravamo tutti intorno a lui a cantare. È una persona solare come lo si vede, ma sul set riesce a equilibrare questo suo lato del carattere con l’essere concentrato H24. Questo mi ha aiutato molto perché io sono più seriosa, mentre lui concilia perfettamente la risata e il lavoro indefesso. Checco non è uno che fa la “lezioncina”, ma al contrario è una persona che critica prima se stesso… è uno di noi”.