Il Fatto: “In arrivo nel Cda del Festival di Roma l’ex fascio Ronghi”

ROMA – Salvatore Ronghi, ex Msi ed ex Ugl, dal 2010 in Regione con Renata Polverini, in qualità di segretario generale, approda nel Cda della Fondazione Cinema per Roma. A darne notizia è il Fatto Quotidiano ma, spiega Malcom Pagani autore dell’articolo, nel curriculum dell’ex camerata non risultano grandi competenze nel campo cinematografico:

Dal curriculum di Ronghi “non disponibile” sul sito istituzionale, ma comunque “p u bbl i c o ” per aver attraversato lungo l’arco di un trentennio la politica napoletana (fu anche vicepresidente regionale) non emergono particolari afflati verso Kubrick o Scorsese.

Così, scrive il Fatto, Renata Polverini non dimentica di aiutare il suo sodale, anche se da più di due anni non versa un euro nelle casse della kermesse cinematografica:

Nelle recenti sortite elettorali nell’A gro Pontino a favore del candidato Sindaco di Minturno però, arringava idealista: “Non è più tempo di guardare a destra sinistra o centro, ma al bene della propria ter ra”. Parlava di se stesso. Di una logica mutuata nel tempo. Di un sistema. La manifestazione nata per essere stendardo elettorale di Veltroni e ora passata nelle mani della destra, corre infatti sdraiandosi su logiche uguali e contrarie a quelle già esplorate dal Centrosinistra. COSÌ NEL PRIMO Cda convocato dal neopresidente Paolo Ferrari per lunedì prossimo, al punto numero tre dell’o rd i n e del giorno spicca, anche per il linguaggio usato, la totale abdicazione del consesso alle cambiali pretese dalla coppia Alemanno- Polverini. “Presa d’atto della nomina da parte della regione del Consigliere Salvatore Ronghi”. Nero su bianco.

Comune e Regione infatti finanziano un circo costosissimo (circa 15 milioni, molto più dell’o m o l o go veneziano), fornendo circa un quinto della cifra complessiva:

Però la memoria del Governatore laziale va a corrente alternata. Non dimentica di aiutare economicamente i sodali (Emiliano Fittipaldi dell’E s p re s s o scoprì che anche la moglie di Ronghi, Gabriella Peluso, dirigente capo per la “Verifica e l’attuazione delle politiche regionali e del programma di governo” venne assunta in Regione sette mesi fa strappando il consorte – con “so – li” 122.000 euro di soldi pubblici – allo strazio della solitudine), ma smarrisce rapidità, zelo e prontezza, quando si tratta di erogare denaro in presenza di patti scritti e controfirmati. Così da circa due anni la Regione Lazio non versa nelle casse del Festival un solo euro. Oltre al credito vantato nei confronti della Polverini (per ora l’insolvenza è coperta dalle banche) la rassegna romana piange per un non precisato buco di bilancio che alcuni definiscono “vora gine”. Un milione e trecentomila euro.

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