Venezia: Natalie Portman, ballerina lesbo-fetish in Black Swan

Natalie Portman

Tutti abbiamo un lato oscuro, ma quello di una austera ballerina classica dal dolce viso di Natalie Portman è di sicuro più interessante. La doppiezza dell’anima è alla base di Black Swan, il film di Darren Aronofsky  che ha aperto il festival del cinema di Venezia. E la Portman è stata protagonista del primo red carpet: appena arrivata in Laguna si è mostrata con un delizioso abito viola da giorno che lasciava scoperte le belle gambe. Forgiate proprio dalla danza, perchè Natalie ballerina lo è stata davvero, in passato, tanto da aver raccontato di non aver avuto bisogno di controfigure nel film, salvo qualche sequenza di ballo più lunga.

Ballerina classica, ossessionata dal balletto Il lago dei cigni, tutta tutù e scarpette, ma che scopre il suo lato oscuro, ossia la passione (lesbica) per una collega. Scene hard, al limite dell’autolesionismo, in cui l’eros si intreccia alle numerose sequenze in cui la protagonista si infligge delle ferite sul corpo. Ma il film non ha del tutto conquistato la critica: alla prima sono stati numerosi i fischi.

“Questa storia – spiega la Portman in conferenza stampa- è stata in gestazione per sette anni, il che mi ha permesso di farla entrare in me, di digerirla. Poi ho lavorato duramente, facendo danza e nuoto, e in seguito siamo passati alla coreografia che è estrema, come la vicenda che raccontiamo”.

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