Francia, Jean Reno e Melanie Laurent nel film sullo sterminio nazista del governo di Vichy

La locandinda del film

PARIGI – Una delle pagine più vergognose della storia francese finisce sugli schermi dei cinema di tutto il mondo. Con ‘Vento di primavera’ la regista ed ex giornalista francese Rose Bosch racconta lo sterminio di 13mila ebrei – tra cui 4041 bambini – nel Velodromo d’inverno di Parigi, il 16 luglio del 1942. Guardati a vista dai gendarmi francesi prima di essere deportati. Erano i tempi della Francia collaborazionista di Vichy, e da quello sterminio si salvarono in 25, tra loro neppure un bambino.

Questa pagina nera sulla Francia collaborazionista di Vichy era stata rimossa. “Se ne sa poco, i libri di scuola liquidano quest’episodio in tre righe, non esistevano foto se non quella degli autobus per il trasporto degli ebrei al Velodromo” , dice la regista al Corriere della Sera. In Francia tuttora “permangono delle zone d’ombra, non c’è voglia di voltarsi indietro. Lo stesso De Gaulle, in nome della riconciliazione nazionale, cercò di minimizzare. Nei miei tre anni di ricerche, ho incontrato tante difficoltà, perfino la Croce Rossa non mi ha aiutato nella ricostruzione, le autorità hanno manifestato ostruzionismo e poca collaborazione, e la gente (è assurdo ma è così) tende a confondere quello che succede oggi in Israele con i palestinesi con quello che successe allora” . La regista, che non è ebrea, racconta che in seguito non ci fu alcun processo: “L’uomo che gestì la retata, che era grande amico di Mitterrand, ha vissuto tranquillamente” .

Nel cast ci sono due attori celebri, Jean Reno nei panni del medico ebreo e Mélanie Laurent che fa la coraggiosa infermiera, al secondo film sui nazisti dopo Bastardi senza gloria di Tarantino. Gli altri sono tutti attori sconosciuti. Ma i veri protagonisti sono i bambini, veri narratori della storia.

“Ognuno degli interpreti ha avuto una ragione personale per entrare nel cast. Jean ha cinque figli da tre donne diverse. Gli ho detto, avrei voglia di farti soffrire un po’, al cinema ti vedo sempre uccidere la gente. Il nonno di Mélanie era stato deportato ad Auschwitz. Il pubblico ci ha premiato: 3 milioni di spettatori l’hanno visto in Francia. Il dvd ha avuto vendite record, si vuole conservare il ricordo di una tragedia dimenticata. All’inizio per gli attori si è trattato di un atto di volontariato, il poco denaro a disposizione è stato usato per ricostruire il Velodromo e il campo di prigionia”.

Sui titoli di coda c’è scritto: “Tutti i personaggi del film sono realmente esistiti. Tutti gli eventi, anche i più estremi, sono accaduti in quell’estate del 1942”.

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