ROMA – Gesù Cristo torna “superstar”: cinema, prosa, tv, non solo musical. Il Gesù di Nazareth icona pop compie 40 anni: uscì allora il film di Norman Jewison “Jesus Christ Supestar” che diede visibilità mondiale al musical omonimo di Lloyd Webber. L’anniversario coincide con quella che in termini mediatici viene definito un trend, una tendenza: provate a cliccare il nome di Gesù sul motore di ricerca di Google per conferma. Registi, scrittori, produttori considerano ancora il Vangelo e la vita di Gesù una fonte inesauribile di ispirazione (e garanzia di successo ai botteghini).
In Italia, dal musical alla prosa, il teatro offre diverse riletture. I 40 anni del film saranno celebrati dal musical che andrà in scena a Roma il 18 aprile: protagonista d’eccezione Ted Neeley, il biondo Gesù del film cult, affiancato da Shel Shapiro e da un Pilato rockstar nstrana, Pau cantante dei Negrita. Emma Dante, una fra le più interessanti registe italiane, come direttrice dell’Olimpico di Vicenza ha annunciato “Jesus” del gruppo veronese Babilonia Teatri.
Una “Rappresentazione della Passione” tratta da u testo medievale è in procinto di essere rieditato per lo Stabile del Friuli Venezia Giulia. Un Gesù partenopeo faticosamente scampato dall’esser chiamato Gennaro (prima scelta di Giuseppe e Maria) è il protagonista del popolare “Presepe napoletano ovvero Se Gesù fosse nato a Napoli ai giorni nostri” di Angelo Perotta.
A Los Angeles manca pochissimo al lancio a teatro di “Cristo vive”, evento annunciato prodotto dalla seguitissima tv cattolica locale Guadalupe Radio Tv. Al cinema vanno menzionati “Christ the Lord” di Cyrus Nowrasteh basato sul libro di una Ann Rice finalmente emancipata dai vampiri. “Son of God” è un lungometraggio portoghese con l’attore Diogo Morgado che il figlio di Dio lo ha già interpretato nella mini serie tv “The Bible”. Infine chi ricorda Paul Verhoven, il regista olandese di Basic Istinct e Robocop? Ha scritto un libro da cui ha tratto un nuovo film, “L’uomo Gesù che non vestirà i panni divini del figlio di Dio ma quelli rivoluzionari di un Che Guevara.