LOS ANGLES – “Sono un martire”. Harvey Weinstein ormai in disgrazia ritiene di essere un salvatore, nato per assumersi la colpa dei suoi atteggiamenti mirati a “cambiare il mondo”. La più che bizzarra affermazione è emersa dopo che più di 82 donne hanno accusato Weinstein di molestie sessuali, assalti e stupri risalenti agli anni ’70.
Page Six ha inizialmente riportato la dichiarazione, ma un rappresentante di Weinstein ha liquidato la notizia come “assurda”. Affermazione che arriva in seguito a un elenco di 82 donne stilato da Asia Argento, che accusa Weinstein di stupro, tutte aggredite sessualmente dal produttore.
“E’ l’elenco di tutte le 82 donne che sono state aggredite / violentate / molestate sessualmente da Harvey Weinstein. Noi, le vittime, abbiamo compilato questa lista”, ha scritto la Argento. Ma la lista, scrive il Daily Mail, non include Hope Exiner d’Amore e Cynthia Burr, citate dal New York Times in un articolo, in cui accusano Weinstein di abusi risalenti agli anni Settanta.
D’Amore ha sostenuto che Weinstein l’ha violentata in una camera d’albergo negli anni ’70, quando era una giovane promoter di concerti a Buffalo. Nel frattempo la Burr ha detto che nello stesso periodo, il produttore l’aveva aggredita in un incontro iniziato in ascensore e concluso con sesso orale forzato in un corridoio.
Ashley Matthau, una ballerina con una piccola parte in uno dei suoi film, accusa Weinstein di averla aggredita sessualmente nel 2004, bloccandola a cavalcioni sul letto e masturbandosi. Giorni dopo, afferma che la pagò per stare tranquillo. Weinstein si pensa sia in riabilitazione e i suoi rappresentanti negano tutte le accuse di sesso non consensuale.