Il pirata Depp/Sparrow diverte ma non emoziona

Dopo un’attesa di quattro anni, Johnny Depp torna a indossare i panni dell’istrionico Capitano Jack Sparrow nel quarto e atteso episodio dei Pirati dei Caraibi presentato fuori concorso a Cannes 2011. Questa volta il pirata più amato dell’ultimo decennio dovrà fare i conti con una sua ex fiamma, la fascinosa Angelica (interpretata da Penèlope Cruz), intenzionata a raggiungere con ogni mezzo la fonte dell’eterna giovinezza. E così Sparrow si ritroverà suo malgrado a bordo della Queen Anne’s Revenge, la nave del famigerato Barbanera (Ian McShane), un corsaro esperto di magia nera nonché insospettabile padre di Angelica. Ma sulle loro tracce si metterà una vecchia conoscenza di Jack, il capitano Barbossa (Geoffrey Rush), un ex pirata ora al servizio della flotta reale di Sua Maestà…

Doverosa premessa: “Pirati dei Carabi 4 – Oltre i confini del mare” costituisce sicuramente l’episodio più debole della serie inaugurata da Gore Verbinski nel 2003, nonostante l’apprezzabile lavoro alla regia di Rob Marshall . L’autore di “Chicago” e “Nine”, pur condizionato da una sceneggiatura tutt’altro che imprevedibile, riesce a regalare al pubblico momenti di puro divertimento (si pensi all’incontro tra Sparrow e il padre Capitan Teague interpretato dal Rolling Stones Keith Richards) e di vera suspense (il pirotecnico attacco delle sirene al vascello inglese).

Purtroppo, al di là della spassosa interpretazione di Depp ormai impeccabile nel rispolverare il suo personaggio più riuscito, la pellicola manca di ritmo e le oltre due ore di proiezione appaiono francamente eccessive. Il mix avventura, commedia e azione funziona solo a tratti e il personaggio interpretato dalla Cruz sembra soffrire oltremodo il paragone con lo straripante Depp/Sparrow.
Persino l’assenza dei dimissionari Orlando Bloom e Keira Knightley finisce col pesare più del dovuto, complice la scarsa vena dei due nuovi innamorati: il missionario Philip (Sam Claflin) e la sirena da lui chiamata Serena (l’eterea modella franco-spagnola Astrid Berges-Frisbey).

Non male invece il villain di turno, il cupo Barbanera (Ian McShane), seppur penalizzato da una trama fin troppo lineare dove i personaggi finiscono per risultare stereotipati e poco approfonditi. Molto meglio le già collaudate figure di Barbarossa (Geoffrey Rush) e Gibbs (Kevin McNally), presenti anche nei precedenti episodi. I dialoghi a raffica e le scene d’azione ritmate da colpi di cannone e fendenti di sciabola restano comunque il piatto forte della pellicola di Marshall, abile soprattutto nello sfruttare la splendida location hawaiana di Honopu Beach. Splendide come sempre fotografia e colonna sonora.

Il finale aperto che appare dopo i titoli di coda lascia intendere che la Disney non sembra averne ancora abbastanza delle avventure di Jack Sparrow. Al contrario forse di qualche fan del pirata Depp, divertente come al solito ma non certo entusiasmante. Siamo proprio sicuri che ci sia bisogno di un quinto episodio? Il bambino che è in noi conosce già la risposta…all’arrembaggio, pirati!!

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