ROMA – Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle pubbliche relazioni di Finmeccanica, ha concordato di patteggiare tre mesi di reclusione con i pm romani che indagano su uno dei filoni di indagine sugli appalti Enav.
Quello di un finanziamento illecito di 30 mila euro proveniente da Lorenzo Cola, ex consulente Finmeccanica e titolare della ‘Arc Trade’, destinato, tramite Borgogni, all’ex senatore Franco Bonferroni, membro del cda di Finmeccanica, ritenuto espressione dell’Udc per gli imprenditori interessati ad appalti Enav.
Il patteggiamento, sul quale dovra’ pronunciarsi il gip, e’ stato concordato da Borgogni, difeso dall’avvocato Stefano Bortone con i pm Paolo Ielo, Giovanni Bombardieri e Rodolfo Sabelli. L’episodio, che vede lo stesso Bonferroni indagato per finanziamento illecito, era emerso nel piu’ ampio quadro dell’inchiesta sul presunto giro di false fatturazioni legato all’assegnazione di appalti dell’Ente nazionale di assistenza al volo, vicenda in cui Borgogni rimane indagato per frode fiscale.
In particolare, per il caso Bonferroni, Borgogni ha sostenuto di non essere stato a conoscenza del contenuto della busta che Cola gli chiese di consegnare all’ex senatore. La scelta di concordare il patteggiamento, malgrado una rivendicazione di estraneita’ ai fatti, come spiegato dall’avvocato Bortone, e’ dipesa da una questione economica. In sostanza, ha aggiunto il legale, Borgogni ha ritenuto piu’ vantaggioso patteggiare tre mesi, con sospensione della pena e non menzione, che attendere i tempi processuali.
Un altro episodio per il quale Borgogni era finito sotto indagine e’ quello relativo ad un presunto finanziamento illecito al deputato Marco Milanese (Pdl), gia’ consulente dell’ex ministro Giulio Tremonti, subordinato alla cessione di una sua imbarcazione. I pm, dopo aver preso atto che non sussistono sufficienti elementi di partecipazione alla vicenda sotto il profilo del concorso, hanno chiesto l’archiviazione della posizione di Borgogni. Il processo a Milanese, invece, e’ in corso, mentre sono gia’ stati condannati, previo patteggiamento, l’imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della Print Sistem (quattro mesi di reclusione e 400 euro di multa), e l’ad di Eurotec, Massimo De Cesare (sei mesi di reclusione ed a 600 euro di multa).