Johnny Depp, rivincita in tribunale contro Amber Heard: l’ex moglie andrà a processo per diffamazione

Johnny Depp la spunta in tribunale contro l’ex moglie Amber Heard. Dopo aver perso contro il tabloid britannico The Sun che lo aveva definito un “wife beater” (picchiatore di mogli, ndr), l’attore si è preso un pezzo di rivincita contro la ex moglie che lo accusa di maltrattamenti. 

Per i giudici inglesi The Sun non aveva diffamato Johnny Depp in quanto le prove fornite dalla difesa confermavano le accuse di Amber Heard. Altro discorso negli Stati Uniti, dove parallelamente Depp aveva intentato un’altra causa per diffamazione proprio contro la ex moglie, questa volta in merito alle sue dichiarazioni rilasciate al Washington Post, quelle da cui è partito tutto. 

Secondo l’attore quell’intervista gli ha causato gravi danni all’immagine, a partire dal licenziamento dal franchise Animali Fantastici. Ma i legali di Heard avevano impugnato la causa sostenendo che se il The Sun non è colpevole di diffamazione, in quanto sarebbero stati dimostrati gli episodi di violenza, allo stesso modo anche le parole dell’attrice restano legittime.

Non dello stesso avviso è Penney Azcarate, giudice della contea di Fairfax, che ha respinto la richiesta di annullare il processo. Vittoria, seppur parziale, per Johnny Depp quindi.

Il processo per diffamazione contro Amber Heard si terrà ad aprile del 2022.

Johnny Depp contro Hollywood: boicottato per la vita privata

Nei giorni scorsi Johnny Depp si era lanciato in un arrembaggio contro Hollywood, accusando lo star system di averlo boicottato da tempo. “Sono stati cinque anni surreali”, ha sostenuto il protagonista dei Pirati dei Caraibi in una intervista al Sunday Times.

Intanto la casa di produzione americana Mgm, che ha comprato i diritti del suo ultimo film dal titolo Minamata ha deciso di non distribuirlo negli Stati Uniti. Nella pellicola interpreta il fotografo documentarista William Eugene Smith, che negli anni Settanta denunciò gli effetti sulla popolazione giapponese dell’avvelenamento da mercurio (patologia poi nota come malattia di Minamata, dal nome della cittadina nipponica più colpita).

Depp e il regista Andrew Levitas non hanno dubbi sul fatto che la scelta del colosso dipenda dai problemi personali dell’attore e dalle cattive ripercussioni che questi potrebbero avere sull’immagine della società col leone ruggente, ancor di più col mondo di Hollywood ancora scosso dalla campagna #MeToo contro le molestie sessuali ai danni delle donne. 

 

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