ROMA – Il regista del cinema hard Mario Salieri ha parlato alla Zanzara su Radio24 chiarendo che il suo ultimo lavoro, il remake del film “La Ciociara”, si basa sul romanzo di Alberto Moravia che “solo alla fine tratta delle Marocchinate”, un elemento che non ci sarà per niente nella Ciociara di Salieri.
Intervistato dal Fatto Quotidiano, ha raccontato di quando, nel 1998, usò una chiesa ancora consacrata come set di un suo film, Il Confessionale:
“Era una chiesa aperta notte e giorno ai fedeli senza custodia, si trovava nella località abruzzese di Gioia Vecchia – ha detto Salieri – La affittammo firmando un regolare contratto con il parroco della zona. Poi una volta uscito il film, uno spettatore riconobbe il luogo e denunciò l’accaduto. Il film venne sequestrato, ma subito mostrammo il regolare contratto di locazione e la questione si chiuse, dandoci comunque grande pubblicità mediatica. A quel punto però il vescovo sconsacrò l’edificio e annullo tutte le cerimonie religiose che si erano tenute lì dentro dopo la realizzazione del film”.
Una vicenda grottesca alla quale si è aggiunto un aneddoto surreale: “Posso solo dire che ricordo di aver scoperto il parrocco nascosto dietro qualche colonna che si toccava mentre giravamo”.