ROMA – Muccino’s war: Gabriele e Silvio, resa dei conti via social network. Fratelli Muccino contro,via social network; accuse e contro-accuse in un rapporto logorato da anni che solo la morbosa curiosità dei media riveste di una patina di interesse. Noi compresi. Il fatto è che a leggere le reciproche rimostranze (“plagiato”, “plagiato sarai tu”) sembra di essere in mezzo a quelle infinite dispute urlate dei film dell’uno e dell’altro in cui amore e famiglia sono scritti sempre a caratteri cubitali.
A cominciare la Muccineide, almeno il conflitto emerso, è Muccino grande, Gabriele, il regista che lavora anche a Hollywood.Prima su Twitter poi su Facebook parla male della sceneggiatrice amica di Silvio, Carla Vangelista, 59 anni:
Si tratta di una ex adattatrice dialoghi, improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall’altrettanto promettente futuro a cui ero (sono ancora) profondamente legato. […] La signora in questione mi ha querelato per averla definita scrittrice senza talento. Se fosse una vera artista saprebbe che questa è la vita degli artisti: venir criticati. Una querela penale per motivi così ridicoli fa male solo a chi la conduce, a chi la escogita senza alcun senso del limite, per vendicarsi di quell’arte che evidentemente proprio così dimostra di non avere.
La risposta di Silvio si è fatta attendere, ma alla fine è arrivata:
Dopo 5 anni di assoluto silenzio sono costretto a parlare del mio privato. A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato “plagiato” e “sequestrato”: io, un uomo di 31 anni, e da chi? Da Carla Vangelista, un’amica, una scrittrice più che stimata. […] Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento, e sa che riguardano gravi episodi vissuti nella mia infanzia all’interno del nucleo familiare. Episodi di cui non parlo per decoro e per non nuocere alla mia famiglia. Pochi anni fu proprio lui a tagliare i ponti con la mia famiglia, per costruirsi una vita serena con la moglie di allora. Fu proprio lui a dirmi che sarei dovuto “scappare da quella famiglia”. Ora sembra aver dimenticato. O forse preferisce non ricordare, perché quando il suo matrimonio naufragò, rinnegò tutto e mi comunicò che era stato “plagiato” dalla ex moglie.
Segreti e bugie, as usual. “Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo” scriveva Tolstoj, la diversità essendo un marchio di stile, i panni sporchi non meritando un palcoscenico. Personalmente, ci aspettiamo ulteriori clamorose rivelazioni dal “nucleo familiare”, trepidiamo per l’agnizione finale, esigiamo il segreto brutto.
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