ROMA, 1 NOV – ''E' l'emozione che mi ha fregato, quell'emotivita' che ti arriva con l'eta'. Vedere il film su Lelio Luttazzi (L'illazione) mi ha davvero emozionato e commosso''. Cosi' Pupi Avati racconta, appena tornato a casa dal Policlinico Umberto I, la sua esperienza di due giorni all'ospedale. Il regista, che stasera sara' regolarmente in sala per presentare 'Il cuore grande delle ragazze', dice: ''certo che ci saro' stasera. Si lavora un anno per una serata come questa ed e' sempre piu' difficile fare cinema a 72 anni''.
Per quanto riguarda il suo malessere Pupi Avati spiega: ''L'emozione e la commozione mi hanno creato una specie di blocco intestinale che io ho creduto fosse infarto. Una cosa che mi e' capitata 23 anni fa. Ho avuto chiaramente paura – ha aggiunto il regista – ma con me avevo il Carvasin sublinguale che ho preso subito, poi sono stato portato subito all'Umberto I dove mi hanno fatto una coronografia. Comunque – ha concluso Avati – tanto terrore, mi sono ricordato quando 23 anni fa intorno al mio letto c'era chi diceva 'ce la fara' o non ce la fara''''.