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La quarantena di Sharon Stone: “E’ la mia vita normale. Ma ogni tanto vado sul balcone e grido come una assassinata”

di redazione Blitz |4 Maggio 2020 11:45

La quarantena di Sharon Stone (nella foto Ansa): "E' la mia vita normale. Ma ogni tanto vado sul balcone e grido come una assassinata"

LOS ANGELES  –  Lockdown per coronavirus? “Questa è la mia vita normale. Vivo da eremita da 20 anni. Ma adesso mi sono data il permesso di uscire sul balcone e di mettermi ad urlare come se fossi stata assassinata”: intervistata da La Stampa, Sharon Stone descrive così la propria vita in quarantena. 

Due matrimoni, tre figli adottivi, due aborti spontanei, un’emorragia celebrale e la fede nel buddismo, a 62 anni l’attrice di Hollywood racconta con tono saggio: “Questa è la mia vita normale. Non posso uscire di casa senza paparazzi o persone che mi inseguono, quindi non esco molto. Vivo da eremita da 20 anni! Passo più tempo coi miei figli, che è una cosa bella. Quello che mi fa soffrire è la situazione del mondo, l’orrore e la morte”.

“Ci sono stati momenti durante questa crisi in cui ho pianto per due, anche per tre giorni. Per il dolore di quanta perdita c’è stata – ha raccontato Stone a La Stampa -. C’è un esercizio buddista che ti insegna a “stare dentro” i sentimenti. Non resisti, lasci che ti consumino completamente. E poi al punto del completo consumo ti chiedi quanti altri esseri umani nel pianeta si sentono esattamente allo stesso modo. E quando penso a questo provo un tale senso di compassione che mi travolge, sino a che sento un enorme senso di liberazione”.

Nonostante questa calma apparente, anche lei ammette di aver qualche momento difficile: “Mi sono data il permesso di uscire sul balcone e di mettermi ad urlare come se fossi stata assassinata. Quindi esco e urlo un sacco e la cosa fantastica è che i vicini sembrano capirlo, nessuno pensa che sia strano se urlo, urlo e urlo. E poi torno dentro e batto la testa sul mio cuscino o do pugni al cuscino e quindi torno al lavoro. Urlare fa bene, specie in un momento come questo ho bisogno di sentire più compassione, più umorismo, più senso di tenerezza. Ho bisogno di sentire più comprensione di questa crisi globale”. (Fonte: La Stampa)

 

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