Roma Film Fest, eros e tanto hard nella sezione Extra. Ecco le pellicole

Una scena di Canal Street Madam

La sezione Extra del Festival del Cinema di Roma 2010 sarà all’insegna dell’eros. La maggior parte dei film in cartellone hanno contorni decisamente hard. Francesco Alò ha analizzato le pellicole sul Messaggero e il suo articolo è stato riportato sul sito Dagospia.

“Yoyochi in the Land of the Rising Sex” di Masato Ishioka: è la storia di un regista porno specializzato nel riprendere l’orgasmo femminile. Il regista da giovane faceva il gangster della mafia giapponese Yakuza, mentre “ora è un simpatico signore canuto che cura amabilmente i suoi bonsai e tratta le sue attrici con altrettanta delicatezza”.

“Pete Smalls is dead” di Alexandre Rockwell: il protagonista (interpretato da Tim Roth) deve realizzare una pellicola a luci rosse per finanziatori armeni. Poi sparisce in circostanze misteriose.

“My Heart Beats di Eunhee Huh”: è un film coreano in cui, dice Alò, “una professoressa repressa riscoprirà le gioie del corpo grazie a performance da cinema per adulti che la vedranno coinvolta, forse, con i suoi stessi studenti”.

“Canal Street Madam”: pellicola americana che parla di “una veterana della prostituzione che di giorno è un’insospettabile borghese. Ha famiglia, è felice ma la scoprono. Scoppia uno scandalo che finisce nei tg e diventa una fiction televisiva trasformandola in un enorme personaggio mediatico però prigioniero della società benpensante”.

“In The freebie”: altro film statunitense. In questo caso, spiega Alò, “il sesso è fuori campo ma comunque onnipresente. Una coppia decide di darsi alla possibile libertà sessuale tornando all’indipendenza come se non avessero legami ma continuando a stare insieme. Il film ce li mostra rimorchiare entrambi ma si ferma sempre un attimo prima lasciandoci pensare, come i protagonisti, «Cosa mai sarà successo?»”.

“The Mother of Rock”: di Paul Clarke. E’ il ritratto della “giornalista rockettara ante litteram Lillian Roxon” che “spesso e volentieri affronta le abitudini sessuali dell’esplosiva redattrice analizzando il suo rapporto di amore/odio con la scrittrice femminista Germaine Greer”.

“Le sentiment de la chair”: di Roberto Garzelli. Parla di due radiologi che “per eccitarsi provano a palpare le interiora del nostro corpo”.

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